AIA, Lombardia bocciata dalla Corte costituzionale

Ritenuta incostituzionale la legge lombarda che introduceva una semplificazione del processo di riesame delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) per le aziende.

(red.) La Corte Costituzionale boccia Regione Lombardia per aver semplificato il riesame delle autorizzazioni ambientali AIA.
“Tutelare l’ambiente e la salute contro uno zelo di semplificazione da parte di Regione Lombardia”. È quanto ha predisposto Marco Degli Angeli, consigliere pentastellato di Regione Lombardia, mediante un’interrogazione scritta rivolta alla Giunta lombarda.
Spiega il consigliere: “Nel corso del 2020 Regione Lombardia ha introdotto una legge che semplifica il processo di riesame delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) per le aziende. Peccato che poi, la stessa legge regionale, sia stata considerata incostituzionale dalla Corte Costituzionale mediante la sentenza n. 233 del 3 dicembre 2021. Per questo motivo ho chiesto a Regione Lombardia di far chiarezza su quanto è stato compiuto finora: la tutela dell’ambiente è un principio fondamentale; dispiace dover vedere come tale principio passi per dei processi di semplificazione che mettono a rischio la salute dell’ambiente e dei cittadini”.

L’obiettivo è quello di comprendere quanti riesami AIA siano stati posti in essere, attraverso questo processo di semplificazione. Soprattutto, l’obiettivo del consigliere Degli Angeli è quello di capire se la Giunta, a questo punto, intenda giudicare illegittimi i provvedimenti finora presi e portarli quindi ad un più congruo riesame. “Mi auguro”, conclude De Angeli, “che Regione sappia rispondere a stretto giro e che, soprattutto, saprà agire in modo solerte: la sicurezza e la salute ambientale non devono e non possono certo aspettare. Spiace, ancora una volta, vedere come la Giunta Fontana prenda così sottogamba un tema invece complesso e delicato. Dispiace, ancora, dover rincorrere Regione Lombardia per errori che si sarebbero potuti evitare, assieme ad un inutile spreco di tempo, energie e di denaro. Forse, nell’interesse di tutti i cittadini, sarebbe auspicabile che Regione Lombardia impiegasse il suo tempo e il denaro pubblico per fare gli interessi dei Lombardi, anziché assecondare semplificazioni dannose”.

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