Crimi-Regione, il manifesto della discordia

Secondo il senatore del M5S il Pirellone viola il divieto per le istituzioni di fare comunicazione impersonale prima delle elezioni

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(red.) Un esposto contro Regione Lombardia.
Vito Crimi, senatore e storico portavoce del M5S a Brescia,  ha annunciato che lo presenterà dopo che la Regione ha affisso manifesti di comunicazione istituzionale sull’esenzione dei farmaci. Prova ne è una foto scatta a in via Gatti a Brescia il 23 aprile. Secondo la nota diramata dal Ministero dell’Interno tramite le Prefetture: «Con riferimento alle elezioni europee, dalla data di convocazione dei comizi elettorali, indetti con d.P.R. 17 marzo 2014, e fino alla conclusione delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni, ai sensi dell’articolo 9, comma 1, della legge 22 febbraio 2000, n. 28». Crimi sottolinea, dunque, che le comunicazioni istituzionali sono vietate perché indirettamente potrebbero favorire la forza politica che amministra l’ente pubblico autore della comunicazione. Il partito in questione riuscirebbe dunque a riservarsi una posizione di forza, predominante rispetto alle altre forze politiche, ed usarla a fini propagandistici. «In un manifesto come quello in fotografia, che trasuda Lega Nord da ogni angolo», scrive Crimi, «di impersonale non vi è nulla. Come nulla vi è di indispensabile, o impellente, o improrogabile, considerato che da questa campagna promozionale non dipende il corretto svolgimento delle funzioni di Regione Lombardia. Anzi, la pubblicità è stata studiata appositamente affinché venisse lanciata in questo periodo pre-elettorale».

 

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