Ramponi: “Bonomi, fatti più in là”

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ramponigiuliomini.jpgIstanza della lista sconfitta all'Aci: "Solo noi potevamo presentarci al voto".


(f.z) Non è ancora conclusa la vicenda giudiziaria che dallo scorso aprile pende sulle elezioni dell'Automobile club di Brescia (Acb). Lo scorso 11 settembre il Consiglio di Stato, organo di appello alle sentenze del Tribunale amministrativo regionale (Tar), ha ritenuto di non accogliere la richiesta avanzata dalla lista numero 1, "Rinnovamento nella tradizione", disponendo di trattare il ricorso, data la complessità della materia, direttamente con un giudizio nel merito.
La lista, guidata da Aldo Bonomi, è quella che ha vinto le elezioni dello scorso aprile con 2018 preferenze ordinarie e 36 speciali, a fronte delle 480 ordinarie e 13 speciali ottenute dalla lista numero 2, "Nuovo Ac Brescia", guidata da Giulio Ramponi.
Il 21 settembre Ramponi ha però diffidato l'Acb e l'Ac d'Italia ad eseguire la sentenza del Tar dello scorso 24 giugno (n°1323), in cui il tribunale sosteneva che la lista numero 1 non aveva raggiunto il numero di firme valide per presentarsi alle elezioni. Invita quindi Bonomi di farsi da parte, entro 30 giorni, o chiederà al Tar della Lombardia, sezione di Brescia, un'istanza per esecuzione.
"Vista la sentenza del Tar", ha spiegato Ramponi, "che ha annullato tutti gli atti impugnati, solo noi avevamo diritto a partecipare alle elezioni e solo noi quindi possiamo essere considerati vincitori". Ramponi in una nota ha ripercorso la vicenda, rilevando che "non riuscivamo a capire come avessero potuto raccogliere 1.650 firme in così poco tempo: l'abbiamo scoperto quando finalmente abbiamo avuto accesso ai tabulati di raccolta di firme, ottenuti solo dopo diffida scritta".
"Così abbiamo scoperto", continua Ramponi, "che tra il 14 novembre e il 30 dicembre del 2008 ci sono stati 1.379 nuove iscrizioni ordinarie e 60 'speciali' (ovvero tessere come club e non come privati), di cui 1.131 e 52 rispettivamente hanno sottoscritto la presentazione della lista 1. Tra essi, 607 soci non hanno mai presentato domanda scritta, altre 287 tessere non sono firmate, 106 riportano una firma difforme da quella riportata sul foglio di presentazione lista".
Inoltre, Ramponi ha rilevato che "la stragrande maggioranza di questi nuovi soci sono stati accolti nelle delegazioni Aci di Lumezzane e Sabbio Chiese, a centinaia lo stesso giorno, senza però organizzare pullman o trasporti collettivi…".
Escludendo quindi i soci irregolari, secondo il Tar "la lista n 1 ha avuto solo 506 sottoscrizioni valide e, quindi, un numero ben inferiore rispetto alle 625 corrispondenti al 3% dei soci che costituivano la soglia minima richiesta per la presentazione della lista stessa".
Inoltre, secondo Ramponi "i tabulati di raccolta firme della lista guidata da Bonomi sono un esempio di ordine e metodo: i numeri di tessera associativa sono in ordine progressivo di numero e tutti scritti con la medesima grafia".
Secondo Ramponi, comunque, "non è la lista numero 2 la causa dell'attuale stallo nella gestione in cui versa l'associazione automobilistica. Noi abbiamo fatto un unico ricorso, il 1 aprile, prima delle elezioni. La resistenza è arrivata da altri, legittimamente, dopo la sentenza del Tar".
Insomma, secondo lui "tutto è nato da un errore interno dell'Acb, che avrebbe dovuto controllare le firme delle liste che si presentavano alle elezioni. Nessuno ha impugnato la nostra presentazione, quindi a questo punto mi aspetto che ci sia riconosciuta la vittoria, o che inutilmente vengano rifatte le elezioni con solo noi come candidati. Ma le prossime elezioni, vedrete, saranno nel 2013".

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