Riforma Camere Commercio, Parolini: “Tavolo regionale”

(red.) “L’istituzione di un Tavolo lombardo per la Riforma del Sistema camerale consentirà di portare all’attenzione del Governo una proposta concreta, perché vengano rimodulate le funzioni e l’organizzazione delle Camere di Commercio, senza intaccarne però la loro valenza e autonomia”. Lo dice l’assessore regionale al Commercio, Turismo e Terziario, il bresciano Mauro Parolini, commentando l’istituzione di un Tavolo lombardo sulla riforma del Sistema camerale, proposto e approvato, dalla Giunta regionale, su proposta del presidente Roberto Maroni.
A scatenare le polemiche e la levata di scudi da parte del Sistema camerale e dei rappresentanti del mondo economico, è stato il Disegno di legge delega, approvato lo scorso 10 luglio, che prevede l’abolizione del contributo delle imprese nei confronti delle Camere di Commercio. “Un decreto insostenibile, che incide pesantemente sul Sistema – rimarca Parolini – considerato l’altro provvedimento approvato dal Governo, con il quale, a partire dal 2015, riduce del 50 per cento l’importo del diritto annuale alle Camere di Commercio a carico delle imprese”.
“Il Tavolo, la cui prima convocazione avverrà nei prossimi giorni, sarà composto dal presidente della Regione, dagli assessori competenti in materia economica, dall’Ufficio di presidenza della IV Commissione del Consiglio regionale (Attività produttive), dai presidenti regionali delle associazioni di categoria del Patto per lo sviluppo, rappresentate nel Sistema camerale e dai vertici di Unioncamere.
“Sono trascorsi appena tre giorni – sottolinea l’assessore – da quando il Consiglio, tramite una mozione urgente, approvata all’unanimità, ha chiesto alla Giunta di intervenire, presso il Governo, per chiedere che sia riformulato il testo del provvedimento nella parte in cui prevede l’eliminazione del contributo che le imprese versano annualmente a titolo di finanziamento del sistema camerale e oggi ecco la pronta risposta della Giunta”.
“Mi preme sottolineare – aggiunge il titolare regionale in tema di Commercio – che non si tratta di salvare lo status quo, perché, sono d’accordo, molto può essere cambiato e migliorato, ma occorre riflettere e fare una netta distinzione tra ciò che non funziona e va eliminato e ciò che funziona e va mantenuto”. “Le Camere di commercio – conclude – vanno valutate sui servizi che forniscono e, come dimostrano gli accordi intercorsi tra loro e Regione Lombardia, la gran parte degli 800 milioni raccolti con i diritti camerali tornano alle imprese”.

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