I pesci morti nel Chiese? E’ stato il caldo

Questa volta non sarebbe l'inquinamento all'origine della moria di esemplari ittici rinvenuti nel fiume tra Calvisano e Carpenedolo alla fine di luglio.

(red.) E’ stato il caldo ad uccidere i pesci nel fiume Chiese tra Calvisano e Carpenedolo, nel Bresciano.
Almeno questa volta parrebbe, dunque, che l’inquinamento non sia sul banco degli imputati per la moria di esemplari ittici delle scorse settimane.
Dalle rilevazioni e dagli esami dell’Arpa, che saranno disponibili tra qualche giorno, hanno confermato che i campioni di acqua prelevata nei punti in cui sono stati rinvenuti i pesci morti non era inquinata.
Le specie ittiche sarebbero dunque decedute in seguito al surriscaldamento del fiume Chiese in una zona più a monte del ritrovamento degli esemplari morti, laddove si trova un punto stagnante in cui i pesci sarebbero finiti proprio nei giorni di grande calura di fine luglio.
Il successivo temporale li avrebbe poi spinti a valle, dove sono stati avvistati.
Oltre ad Arpa e Polizia Provinciale si occupa del caso anche l’Istituto zoo profilattico di Brescia dove le carcasse degli animali sono state esaminate.

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