Brescia, vendemmiare per 8 euro l’ora? Meglio il reddito di cittadinanza

Brescia. Vendemmiare per otto ore al giorno, a 8 euro l’ora? No, grazie, meglio il reddito di cittadinanza.
Come riferisce Il Giornale di Brescia, sarebbe questa la fotografia che emerge dal mondo del lavoro, dove, ad una offerta che fatica a trovare candidati si oppone la scelta di chi, di fronte ad un compenso non ritenuto adeguato, preferisce avvalersi del sostegno economico pubblico.

Come riporta il quotidiano bresciano, l’agenzia E-work, per conto della Servizi agricoli Franciacorta (Saf) ha lanciato l’appello per 200 posti di lavoro per la raccolta dell’uva nel territorio bresciano, ricevendo 50 candidature, la metà delle quali, tuttavia, con una richiesta “particolare”. Quale? Quella di non essere assunti regolarmente, ma di venire pagati in nero, così da non perdere i benefici dell’assegno di cittadinanza o di disoccupazione.

Facendo i conti in tasca ai papabili lavoratori, si tratterebbe di un impiego (temporaneo) del valore di 900-1000 euro per 27 giorni lavorativi.
Il Contratto nazionale del settore agricolo, per la provincia di Brescia, prevede una paga lorda di 7,945 euro per 39 ore la settimana oltre ad eventuali straordinari e un giorno di riposo ogni sei.
Come spiegato da Coldiretti e Confagricoltura, nel Bresciano non c’è carenza di personale per la prossima vendemmia autunnale: occorrono circa 3500/4mila addetti e, negli scorsi anni la manodopera prevalente è stata ad opera di stranieri.