Cosa Nostra in Regione Liguria: “Le indagini potrebbero lambire anche la Lombardia”

A dirlo è la presidentessa della Commissione speciale antimafia Paola Pollini. Le accuse di corruzione elettorale aggravata riguarderebbero anche persone che lavorano per il gruppo lombardo di Forza Italia.

Lombardia. “Sono ancora in corso le perquisizioni e dunque occorre osservare tutte le cautele del caso, ma se le accuse dovessero essere confermate in sede processuale, saremmo di fronte ad un vero tsunami che potrebbe lambire anche Regione Lombardia“, ha dirlo è la presidentessa della Commissione speciale antimafia della Regione Lombardia Paola Pollini.
Le indagini su una presunta rete di corruzione ai vertici della Regione Liguria, in seguito alle quali sono stati disposti gli arresti domiciliari per il presidente Giovanni Toti, si sono allargate anche ad altre zone del Nord Italia.
Secondo Pollini, l’inchiesta vedrebbe coinvolti anche Matteo Cozzani, Venanzio Maurici, Arturo Angelo Testa (ex collaboratore, da martedì, del gruppo di Forza Italia in Regione Lombardia) e Maurizio Italo Testa (ex assessore e consigliere comunale del comune di Boltiere). Tra i vari reati pende anche quello di corruzione elettorale aggravata, l’accusa è di aver favorito l’associazione mafiosa Cosa Nostra e in particolare il clan Cammarata del Mandamento di Riesi.
Sulla vicenda è intervenuto anche Nicola di Marco, capogruppo pentastellato in Regione: “L’inchiesta che ha portato in Liguria all’arresto del governatore Toti allunga preoccupanti ombre anche su Palazzo Pirelli. Pretendiamo sia fatta immediata e assoluta chiarezza in merito alla vicenda, affinché nemmeno il minimo dubbio possa essere avanzato in merito all’impermeabilità del Consiglio regionale riguardo possibili infiltrazioni mafiose“.

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