Ma Brescia sarebbe in ritardo nella definizione di un piano di bonifica, per questo motivo l’importo dei lavori è da decifrare. Sui 40 siti di interesse nazionali in Italia sono previsti 1,6 miliardi di euro e di questi, 58 milioni dovrebbero raggiungere Brescia. Su un altro fronte, invece, i veleni derivanti da pcb, cromo esavalente, solventi e mercurio continuano a inquinare i sotterranei di Brescia. Lo dice un’indagine dell’Arpa svolta tra il 2014 e 2015, a dieci anni dall’ultima campagna di monitoraggio. Le zone più a rischio sono proprio la Caffaro e altre da identificare, mentre ci sarebbe anche lo stabilimento Iveco. Il risultato parla di sotterranei e falde inquinate per le quali A2a ha messo in campo un intervento di depurazione per portare sotto i limiti i valori chimici dell’acqua che raggiunge i rubinetti.
Caffaro, “Brescia in ritardo su piano”
Il ministro dell'Ambiente Galletti risponde al deputato Caparini (Lega) e non dà indicazioni sulle cifre necessarie. Ancora inquinanti sotto terra.