(red.) La Provincia di Brescia, per opera del presidente Pierluigi Mottinelli, sembra voler rallentare nella decisione spedita di avviare la “settimana corta” dall’anno scolastico 2016-17. Da una parte circa 2.500 studenti delle scuole superiori cittadine e provinciali che venerdì 26 febbraio hanno invaso in corteo le strade della Loggia per manifestare contro la proposta della novità. Dall’altra, alcuni genitori che fanno parte del coordinamento hanno consegnato 4 mila firme e diverse delibere dei consigli di istituti. La “forza” dei contrari al nuovo orario scolastico delle superiori statali avrebbe indotto il presidente Mottinelli non a un passo indietro, ma è procedere più lentamente. Venerdì, mentre gli studenti raggiungevano il Broletto, i genitori erano all’interno della sede per parlare con il presidente. I ragazzi chiedono di ripensare la decisione che potrebbe portare, secondo loro, a un peggioramento della didattica. Con le difficoltà nell’organizzare il tempo per lo studio e le altre attività libere se il rientro da scuola è prolungato. In più, non ci stanno all’idea che la possibile riforma venga attuata solo per risparmiare sui trasporti e le utenze varie. Mottinelli ha comunicato ai genitori di voler attendere i risultati delle iscrizioni online per poi decidere. Resta convinto che sia la soluzione migliore, ma è un mezzo passo indietro.