Marco Giampaolo ha detto no ad un biennale al Brescia ed è restato in silenzio senza dare notizie per tre giorni. «Ho lasciato per non tradire il mio modo di fare calcio – spiega il tecnico – Bastano 5 giornate di campionato e vai a processo davanti a 50 tifosi. Ma chi è il mio datore di lavoro, il presidente Corioni o gli ultrà?».
Domenica, nel post gara contro il Crotone (match in cui i biancoblù hanno perso), aveva incontrato i tifosi inferociti fuori dallo stadio «nella più totale libertà, senza che nessuno venisse obbligato a prendervi parte», ha precisato il Brescia. Dopo la “sparizione” di Giampaolo, la società ha risolto consensualmente il rapporto di lavoro con l’ex allenatore e ha affidato la panchina a Gigi Maifredi, che già martedì si era seduto in panchina in occasione della trasferta delle rondinelle a Carpi.
«Chi è datore di lavoro, Corioni o gli ultrà?»
Lo sfogo di Marco Giampaolo dopo le dimissioni da tecnico del Brescia. «Sono stato fatto passare per un pazzo, ma non mi riconosco in questo calcio selvaggio».