La prima è di tipo economico. “Si è persa una buona occasione per indicare la direzione che le istituzioni di questo Paese dovrebbero prendere nella destinazione delle risorse pubbliche in un periodo di estrema crisi economica. La ristrutturazione e il ricollocamento della statua non sono certamente le priorità di questa città. Rappresentano un costo economico significativo e poco opportuno: la somma, diversamente collocata, avrebbe potuto contribuire a rendere meno pesante il taglio ai servizi sociali”.
La seconda questione è di carattere culturale. “Il “Bigio” rappresenta e rievoca. Rappresenta un modello di uomo più simile a quello proposto dalla pubblicità e dal marketing, che all’idea di uomo che dovrebbe essere promossa, anche dalle istituzioni, nella società di oggi. Inoltre il “Bigio” rievoca un’era della nostra storia che ci auguriamo definitivamente archiviata e non più riproponibile, nemmeno nei suoi simboli”.
Le Acli sul Bigio: “Rappresenta e rievoca”
I circoli bresciani contro il collocamento della statua in piazza Vittoria: "Ricorda un’era della nostra storia che ci auguriamo definitivamente archiviata".