Risultati che contrastano nettamente con il giudizio emesso dall’Asl di Brescia che ha invece promosso la qualità delle acque (ma l’azienda sanitaria, secondo quanto prevede la normativa, effettua campionamenti a 100 metri dalla riva, lontano quindi dalle zone più frequentate dai bagnanti).
Per il cigno verde, invece, i problemi ci sono e sono legati a diversi fattori di inquinamento: a Limone del Garda, per esempio, sono stati rilevate contaminazioni da escherichia coli (i batteri presenti nelle feci), mentre a Salò, in località Le Rive, “forte inquinamento” si verifica alla foce del canale che affaccia della spiaggia. Non meglio va a Padenghe dove un’analoga situazione è stata riscontrata alla foce del torrente nel porto.
Strappa la sufficienza anche la spiaggia alla foce del Rio D’Avigo a Manerba e la stessa situazione anche a Desenzano, in località lungolago Cesare Battisti.
Complessivamente l’indagine di Legambiente si è incentrata su 17 laghi italiani, coinvolgendo 11 Regioni e circa 300 comuni. Più di 100 campionamenti sono stati effettuati per analizzare lo stato delle acque dei bacini lacustri. Trentotto i punti monitorati di cui 29 in condizioni di critiche.
Per l’associazione ambientalista occorrono “investimenti e infrastrutture urgenti per eliminare tutti gli scarichi a lago”.
Garda, tre spiagge bocciate da Legambiente
Secondo Goletta dei Laghi 2012, sono tre i punti maggiormente critici per inquinamento da batteri fecali alle foci dei torrenti a Limone, Salò e Padenghe.