“La Regione”, sottolineano i cittadini del Comitato, “aveva annunciato che a breve si sarebbe svolto un sopralluogo di valutazione sul sito dove avrebbe dovuto sorgere l’impianto. Invece nulla e silenzio”.
“Il Comitato no amianto di Valle Camonica nel frattempo ha lavorato per informare i cittadini circa la pericolosità di questa proposta per la salute, per la salvaguardia dell’ambiente e per le ricadute negative sullo sviluppo turistico del territorio”, viene spiegato. “Il patrimonio storico, culturale, ambientale della Valle Camonica va tutelato e difeso contro ogni operazione che metta a rischio il suo sviluppo e la sua valorizzazione”.
“A Roma”, sottolineano dal Comitato, “la discarica di Corcolle è stata bloccata per la presenza nelle vìcinanze della preziosa Villa Adriana, sito Unesco. Chiediamo che in Valle Camonica l’impianto di trattamento dei rifiuti di amianto sia bloccato, anche per la presenza diffusa sul territorio di siti preistorici, dichiarati patrimonio dell’Unesco nel lontano 1979, primi in Italia”.
In Vallecamonica sono state raccolte 20 mila firme che chiedono che venga fermato il progetto, sperimentale, primo in Europa, di inertizzazione di rifiuti d’amianto, per la sua pericolosità e i danni che causerebbe all’intero territorio e “che tutti gli amministratori, nelle loro competenze, agiscano per tutelare il territorio e i cittadini dall’assalto di interessi privati, in palese contrasto con la salvaguardia e la valorizzazione del territorio della Valle Camonica”.
Sabato 16 giugno il Comitato No amianto sarà in piazza Roma a Gianico per la raccolta fondi per proseguire l´attività di sensibilizzazione contro l’impianto di inertizzazioen che un’azienda privata vorrebbe realizzare nell´area industriale di Via Carobe.