In attesa del 31 ottobre quando scadranno i termini per la definizione dell’assetto e, dopo le varie puntate precedenti, ora si aggiunge un capitolo (forse quello conclusivo) alla questione che lega Foro Bonaparte ai francesi di Edf.
Mercoledì è giunto l’ok politico da parte del governo alla soluzione che riprende l’ipotesi di intesa già vergata a marzo con i cugini d’Oltralpe e bocciata poi dal ministro dell’Economia Giulia Tremonti, preoccupato di difendere l’italianità di Edison.
Ad avvicinare italiani e francesi sarebbe stato un colloquio tra il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani e il numero uno del colosso energetico, Henri Proglio.
Il controllo dell’ ex Genco Edipower sarà ripartito tra i diversi soci di Foro Buonaparte, mentre Edf prenderà il controllo effettivo della Edison.
Rimane nelle mani di tra A2A e Edf la definizione dell’ eventuale “put” per gli italiani, ai quali spetterebbe il 30% del capitale di Foro Buonaparte che ha subito un’impennata del titolo in Borsa, chiudendo la seduta di mercoledì in rialzo del 5,1% a 0,958 euro. Bene anche i titoli delle multiutility coinvolte nel riassetto, A2A (+3,35%, di nuovo sopra l’euro) e Iren (+2,37% a 0,92).
Edison ad un passo dall’accordo con Edf
Il Governo ha dato l'ok alla soluzione già avanzata a marzo per il riassetto del colosso energetico che prevde lo spacchettamento di Edipower.