“Allah Akbar” a Penny Market, “inquietante”

Condanne del centro destra alle frasi dei pachistani venerdì 8 alla rimozione del presidio dei lavoratori. Critiche anche dal pg Dell'Osso.

(red.) Le ore successive alla rimozione del presidio, venerdì 8 gennaio, di una cinquantina di dipendenti della cooperativa di servizi logistici dei supermercati Penny Market a Desenzano, nel bresciano, sono state intrise di critiche. Non tanto per la contestazione degli addetti che da tre giorni impedivano l’ingresso e l’uscita dei camion. La loro protesta, infatti, era rivolta ai titolari della cooperativa per chiedere un adeguamento dello stipendio, gli scatti di anzianità arretrati e i riposi durante le ore di festa. Al contrario, la politica ha condannato quanto avvenuto durante la rimozione per opera della Digos, quando un gruppo di pachistani ha gridato “Allah Akbar” (“Allah è grande”).
E’ partito uno e a rimorchio sono arrivati un’altra ventina che hanno esclamato insieme quella frase pronunciata dai terroristi dell’Isis. Cinque di loro sono stati portati in questura a Brescia per essere identificati. Mentre i partiti, soprattutto dal centro destra, si sono scagliati contro quelle affermazioni, tanto che c’è chi chiede l’espulsione. Una situazione che il procuratore generale di Brescia Pier Luigi Maria Dell’Osso ha definito “grave e inquietante perché non si capisce il motivo religioso dietro una rivendicazione di lavoro”.