“Si precisa inoltre”, come si legge in una nota, “che la collocazione dei pazienti nella lista d’ attesa avviene secondo la regola dell’ordine di ricevimento delle decisioni dei Giudici che dispongono l’effettuazione della terapia”.
“Si deve sottolineare, inoltre, che da tempo l’Azienda ribadisce nei molteplici ricorsi ai Tribunali d’Italia, promossi dagli interessati per ottenere la somministrazione delle terapie (che ricordiamo, erano state vietate da parte delle superiori autorità sanitarie, e che anche nella recente legge voluta dal legislatore sono condizionate a precise regole) la difficoltà a fare fronte ad un numero crescente di richieste di pazienti per i quali, in via cautelare e d’urgenza, i Giudici hanno disposto la somministrazione della terapia”.
“Si è così determinata”, conclude il Civile, “una lista d’ attesa per i trattamenti con tempi sempre più lunghi, anche oltre un anno. Tale situazione prescinde da ogni volontà dell’Azienda, che opera con il massimo livello di competenza, utilizzando le proprie risorse ricettive ed organizzative e le capacità professionali del personale sanitario, impegnato al punto da rendere critico il mantenimento dei livelli assistenziali a pazienti ordinari, spesso affetti da patologie altrettanto gravi”.
“Nel rinnovare il cordoglio alla famiglia, l’ Azienda informa di aver da tempo promosso i necessari contatti con tutte le istituzioni competenti affinché vengano individuate idonee soluzioni al problema.