Il ministro della Giustizia Paola Severino si è detta “profondamente avvilita”, ma non stupita, dalla condanna.
La Corte di Strasburgo, all’unanimità, ha deciso che nel caso sollevato da sette detenuti nelle carceri di Busto Arsizio e Piacenza c’è stata la violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, quello che proibisce la tortura o i trattamenti inumani o degradanti.
L’Italia è stata dunque condannata a pagare 99.600 euro di risarcimento ai sette, più 1.500 euro ciascuno per il pagamento delle spese.
Il nostro Paese da anni combatte il problema del sovraffollamento delle carceri (che contano oltre 65.000 detenuti contro una capienza di 45.600 posti). Emblematico è sicuramente il caso del carcere bresciano di Canton Mombello, dove il sovraffollamento raggiunge il record del 225% della capienza effettiva.
E anche 364 detenuti bresciani, il 2 gennaio, hanno sottoscritto la class action alla Corte europea ditritti dell’uomo, contestando la violazione dell’articolo 3 della Convenzione diritti dell’uomo, che proibisce la tortura e il trattamento inumano o degradante.