Femminicidi, in 12 mesi quattro le vittime bresciane

Dall'inizio dell'anno, in Italia, sono 54 le donne cadute sotto la violenza di mani maschili. Quattro quelle bresciane: Viktoriia Vovkotrub, Shegushe Paeshti, Giuseppina Di Luca, Elena Casanova.

(red.) Ancora un femminicidio a sconvolgere la Provincia di Brescia: Elena Casanova, 49enne di Castegnato, è stata uccisa a martellate nella serata di mercoledì 20 ottobre davanti alla sua abitazione dall’ex fidanzato, Ezio Galesi, di dieci anni più anziano, che pare non si fosse rassegnato alla fine della loro relazione.

Un copione sempre identico quello che si ripete in casi analoghi: lei che dice basta, vuole voltare pagina ed il compagno che non accetta la decisione unilaterale, cova rancore, rimugina sulla situazione, inizia anche a perseguitare la ex, la segue, la controlla, la minaccia, fino all’epilogo tragico.

Nel Bresciano sono già quattro, in un anno, le donne uccise come Elena, l’ultima di una drammatica lista di vittime cadute per mano maschile.

Era il 5 novembre del 2020 quando Viktoriia Vovkotrub, 42 anni, di professione badante,  sparisce senza lasciare traccia. Un’amica, preoccupata per la sua assenza, allerta i carabinieri che si mettono subito sulle tracce dell’ultima persona che aveva avuto una relazione con la donna: il 60enne Kadrus Berisa, con il quale la 42enne aveva intrecciato una relazione molto tormentata. Dopo una settimana di ricerche, il corpo senza vita della donna viene ritrovato in una fossa scavata dentro una ex bocciofila, in via Divisione Acqui a Brescia.

L’uomo, unico imputato nel delitto della badante, ha ammesso le proprie responsabilità in tribunale lo scorso settembre. Deve rispondere di omicidio aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà, occultamento di cadavere e stalking. E’ stata chiesta una perizia psichiatrica per conoscere se fosse in grado di intendere e di volere al momento del delitto.

Tra l’11 e il 12 agosto scorso Shegushe Paeshti, 55 anni, è stata strangolata in casa dal marito Shkelqim Bedeli, entrambi di origine albanese ma da tanti anni in Italia, genitori di due figli che, al momento della tragedia, erano in vacanza.
L’uomo ha legato il corpo della donna alla ringhiera delle scale, poi si è impiccato. In alcuni fogli ha lasciato scritti i motivi dell’omicidio-suicidio. Il tragico fatto è avvenuto a Calino.

Un altro efferato omicidio che ha sconvolto il Bresciano è quello dello scorso 13 settembre ad Agnosine dove Giuseppina Di Luca, 46 anni, è stata raggiunta sulle scale della nuova abitazione in cui era da poco andata a vivere, dal marito Paolo Vecchia, 52 anni, che l’ha ripetutamente colpita con un coltello a serramanico e un pugnale. L’uomo è poi andato a consegnarsi ai carabinieri di Sabbio Chiese, il paese in cui aveva vissuto per 26 anni con Giuseppina, prima della separazione, avvenuta solo qualche mese prima. La coppia ha due figlie di 21 e 24 anni.

Le quattro vittime bresciane entrano nel drammatico elenco dei 54 femminicidi avvenuti in Italia da gennaio ad oggi.

 

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