Brescia, maxi rissa nel carcere: scontro tra albanesi e magrebini

I detenuti, armati di sgabelli, gambe di tavoli, suppellettili, fornellini e altro, si sono affrontati all’interno della sezione detentiva provocando tafferugli e un gran parapiglia.

(red.) Maxi rissa tra detenuti stamane all’interno del carcere di Brescia “Nerio Fischione”. Alta tensione da stanotte, poi la resa dei conti che ha visto oltre una quindicina di detenuti, tra Albanesi e Magrebini, coinvolti. A darne la notizia è Calogero Lo Presti, Coordinatore regionale Fp CGIL Polizia Penitenziaria.

 

I detenuti, armati di sgabelli, gambe di tavoli, suppellettili, fornellini e altro, si sono affrontati all’interno della sezione detentiva provocando tafferugli e un gran parapiglia. L’intervento immediato in forze del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato il peggio. Purtroppo due poliziotti hanno avuto la peggio e hanno dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile come anche uno dei detenuti coinvolto nella maxi rissa. Altri detenuti sono stati medicati nel locale ambulatorio per ferite agli arti e lacero contuse. Purtroppo, non è la prima volta che il carcere di Brescia si trasforma in un teatro di “ battaglia” tra bande rivali rispecchiando ciò che accade all’esterno nella vita sociale. “Ancora una volta”, commenta Lo Presti, “ad aver la peggio sono i lavoratori della Polizia Penitenziaria che nell’intento di ripristinare l’ordine e la sicurezza all’interno di quella struttura hanno riportato varie contusioni e ferite agli arti. La convivenza forzata di soggetti provenienti da nazionalità, culture, religioni ed etnie diverse, sovente, porta anche a disordini e ad azioni cruente come quella odierna”.

 

La Direzione, al fine di garantire l’ordine e la sicurezza, ha disposto immediatamente la chiusura delle camere detentive dei soggetti responsabili. La tensione, comunque, rimane alta all’interno del carcere: si temono altri disordini, per questo vige la massima allerta tra il personale di Polizia Penitenziaria al fine di prevenire e reprimere atti violenti tra detenuti. “Purtroppo il carcere di Brescia, con tutte le sue limitazioni e carenze strutturali, non risponde più ai canoni di una detenzione moderna e negli ultimi periodi si è caratterizzato per disordini vari che hanno comportato anche un serio rischio per i lavoratori della Polizia Penitenziaria che, anche se sott’organico, sono riusciti e riescono a mantenere la sicurezza ma con tantissimo sacrificio. In queste condizioni è a rischio anche l’idea del trattamento e quindi anche della risocializzazione dei reclusi. Un plauso a tutti i poliziotti , da parte della Fp CGIL, per il loro impegno e la professionalità dimostrata e vicinanza ai lavoratori feriti. Esortiamo, ancora una volta, la politica e le istituzioni ad un maggior impegno affinché a Brescia venga costruito un nuovo carcere per dare migliori condizioni lavorative alla Polizia Penitenziaria e ai lavoratori tutti ma anche delle condizioni di detenzione con maggiore sicurezza”.

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