Gli allenatori contro il cyberbullismo

La Questura di Brescia ha dato il via a un progetto in sinergia con il Feralpisalò. Una serie di incontri per formare i coach e prevenire il diffondersi del fenomeno.

(red.) La responsabilità dell’educazione è in primis dei genitori e poi degli insegnanti. Ma i ragazzi, nella loro formazione, entrano in contatto anche con altri adulti, che su di loro esercitano fascino e autorità. Tra questi non è da sottovalutare il peso degli allenatori di calcio.
Proprio su di loro ha deciso di puntare infatti la Questura di Brescia per contrastare la diffusione a macchia d’olio del cyberbullismo. Grazie al sodalizio con il Feralpisalò (team gardesano di Lega Pro1) il questore De Matteo ha dato il via a un progetto volto a informare gli allenatori riguardo al fenomeno. Lunedì mattina, nell’aula magna della Questura di via Botticelli, la prima lezione: i 20 coach delle formazioni green del club neroverde, hanno ricevuto alcune nozioni circa le problematiche legate all’utilizzo del web e soprattutto dei social network da parte dei ragazzi. Poi toccherà – il 28 e il 29 aprile – ai genitori. Infine, a maggio, ai ragazzi delle categorie dagli Esordienti alla Berretti.
«Un allenatore ormai è un educatore. Pertanto – dice Giuseppe Pasini, presidente della società di calcio – deve essere, insieme alla famiglia e alla scuola,un punto di riferimento. E per questo deve poter comprendere esigenze e problematiche dei ragazzi». D’accordo  Domenico Geracitano, collaboratore tecnico capo della Questura, nonché ideatore e promotore dell’iniziativa:  «La tematica del cyberbullismo – le sue parole – deve invadere le coscienze degli adulti – che in questo ambito si trovano ad avere meno conoscenze dei giovani».

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