Incidente con sparatoria in città

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carabinieri3.jpgUn bresciano di 80 anni è morto. Poi i carabinieri sono intervenuti per un arresto.


(red.) Un uomo di 80 anni ha perso la vita intorno alle 18,30 di venerdì in via Scuole a Brescia, proprio davanti all'ingresso della caserma dei Vigili del fuoco. Subito dopo nello stesso luogo c'è stato un inseguimento con sparatoria.
La vittima è Spirito Prudenti, residente nel quartiere Abba in città, che viaggiava su una Ford Fiesta insieme con la moglie Ornella. L'uomo si è sentito improvvisamente male mentre era al volante e il malore di cui è stato vittima ha provocato un incidente stradale.
L'utilitaria s'è ribaltata e i due anziani sono stati soccorsi dai pompieri che hanno chiamato il 118, visto che l'episodio si è verificato proprio davanti al loro ingresso.
Per Spirito Prudenti non c'è stato niente da fare, la moglie è al Civile con una frattura e ne avrà per 35 giorni.
Questo è l'unico, drammatico punto fermo di un parapiglia avvenuto all'altezza dell'incrocio con semaforo in via Oberdan, dove si svolta in via Scuole e che la magistratura sta ricostruendo.
Perché, proprio mentre si verificava il malore del povero automobilista, due auto civetta dei carabinieri del Radiomobile stavano pedinando la vettura guidata da un albanese ricercato perché evaso dai domiciliari, Si tratta di un 37enne già condannato a tre anni per reati legati allo spaccio di stupefacenti.
Approfittando del rallentamento causato dall'incidente, la Skoda dei militari ha tentato di bloccare la Lancia Y con a bordo lo spacciatore. Naturalmente l'albanese non s'è fermato, ma ha speronato l'altro veicolo e poi è scappato a marcia indietro.
E' stato a quel punto che uno dei militari in borghese – un appuntato probabilmente sceso da un'altra auto civetta – ha esploso un colpo di pistola per fermare il pregiudicato che stava fuggendo.
Il proiettile ha però mancato il bersaglio, penetrando (per fortuna ormai privo di gran parte della sua forza) nella portiera sinistra di una Volkswagen Polo di passaggio in via Oberdan.
Il conducente era un geometra bresciano di 57anni che stava accompagnando la figlia in ospedale per un controllo. Miracolosamente, l'uomo è rimasto solo contuso a una gamba, il colpo gli ha provocato una leggera abrasione.
Si è presentato da solo al pronto soccorso del Civile, con il proiettile in mano, provato dal fatto di essere stato sfiorato dalla morte.
Il tutto, com'è immaginabile, ha creato molta confusione da quelle parti, tra l'incidente, l'inseguimento, il rumore dei colpi, le vetture in coda e il successivo arrivo delle sirene.
Una perquisizione al domicilio dell’albanese, che viveva nel quartiere Casazza in casa di un italiano irreperibile, ha portato al ritrovamento di sette etti di eroina e mezzo chilo di cocaina. L'uomo è naturalmente uccel di bosco e su di lui si stanno concentrando le ricerche.
Per la Procura della Repubblica di Brescia è il pm Antonio Chiappani a coordinare le indagini sull'episodio.

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