di Matteo Borghesi
In apertura, un'immagine di Rai Leh. Sotto, a destra, un tipico tramonto thai.
Questo itinerario in Thailandia, dopo quelli in cui venivano descritte le città più belle e i territori montuosi del nord porta alla scoperta delle stupende coste e isole del sud del paese, caratterizzate da spiagge di sabbia bianca e da un mare cristallino. Per le informazioni generali, si guardi l'introduzione.
Ko Samui. L'isola di Samui è una delle mete turistiche di mare più frequentate. Nel corso degli ultimi anni, ha visto crescere in maniera vertiginosa il numero di alloggi e strutture oltre, naturalmente, alla quantità di stranieri che ricercano spiagge assolate e mari incontaminati. Il posto è abbastanza bello e la varietà delle spiagge rende ancora possibile il trovarne una relativamente tranquilla. La più frequentata in assoluto è quella di Chaweng, sul lato est dell'isola, una lunga striscia bianca con una fila quasi ininterrotta di guest house e hotel nel palmizio, oltre a ristoranti, negozi e servizi vari lungo la strada principale. In alta stagione (estate), quando il tempo è buono ed il mare calmo, può essere fastidiosamente affollata; durante l'autunno, complice un clima non impeccabile, è meno frequentata ed è allora possibile trascorrervi qualche giorno in pace (temporali permettendo).
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Qui sopra e in basso, a sinistra, la spiaggia di Rai Leh.
Krabi. Affacciata sul mare delle Andamane la cittadina di Krabi è un nodo delle comunicazioni e un crocevia utilizzato dai viaggiatori poiché nelle vicinanze si trovano alcune delle località di mare più belle della Thailandia. La spiaggia di Rai Leh (Rai Lay) è, senza esagerare, uno dei posti più affascinanti che vi capiterà di vedere nel mondo: la sua collocazione tra pinnacoli di roccia calcarea che s'innalzano repentini dalle acque verdi e azzurre, la sua sabbia bianca piena di frammenti di corallo, la vegetazione rigogliosa di palme e foresta che la circonda e la rende inaccessibile via terra, ne fanno sicuramente una vera perla, un gioiello che bisogna vedere e di cui godere per almeno un giorno. Negli ultimi anni è stata scoperta da molti e così ora, per molti mesi l'anno, è affollata da centinaia di turisti che sembrano comunque non intaccare il fascino del luogo. Le serate scorrono ancora tranquille e, se si escludono un paio di bar sulla spiaggia in cui il volume della musica è alto, per il resto nulla rompe il silenzio tra le palme dove, in file ordinate e continue, sorgono i bungalow.
Qui sopra, la spiaggia di Ko Phi Phi. In basso, a destra, una tipica imbarcazione thai. A sinistra, rocce nella zona di Ao Nang.
Ko Lanta. Da Krabi un paio d'imbarcazioni tutti i giorni salpano alla volta dell'isola di Lanta che si raggiunge con due ore di navigazione. E' un posto ancora integro, nonostante sia ormai inserita nelle rotte dei turisti stranieri. La costa rivolta verso il mare aperto, ad ovest, è un susseguirsi di lunghe spiagge sabbiose e di baiette in cui sorgono, seppur in numero abbastanza contenuto, una serie di resort con bungalow allineati sulla riva. In effetti, se si esclude la parte più vicina a Ban Sala Dan, il villaggio in cui c'è il pontile, la banca e pochi altri servizi, gli altri 30 e più chilometri verso sud non sono molto costruiti e ci vorranno ancora anni perché si raggiunga la densità di alberghi che purtroppo caratterizza altre isole thailandesi. La bella spiaggia che si estende a un paio di chilometri dal villaggio è la zona più costruita di Lanta: non aspettatevi comunque più di una decina di resort con rispettivi ristoranti, un solo negozio e poco altro a turbare la tranquillità del luogo, anche se sulla strada, a 300 metri dalla spiaggia, cominciano a intravedersi accenni di urbanizzazione.
Ao Phang Nga. Situata circa a metà strada tra Krabi e Phuket, la piccola cittadina di Phang Nga non offre nulla al viaggiatore se non la possibilità di partecipare a una delle escursioni più interessanti della Thailandia presso le isolette dell'arcipelago omonimo. Autobus con cadenza oraria arrivano alla piccola stazione presso la quale un paio di agenzie raccolgono adesioni per la gita con la barca: una delle due, la Sayan Tour, è la più famosa e utilizzata dai turisti anche se non si capisce in cosa consista la differenza pratica, considerato che entrambe hanno gli stessi prezzi e utilizzano barcaioli locali e non un'imbarcazione propria.
Qui sopra e in basso, a destra, la spiaggia di Khao Lak.
Khao Lak. E' una lunga e bella spiaggia situata 85 chilometri a nord dell'aeroporto di Phuket. Il posto merita molto più della sua fama: sono ancora pochi i turisti che trascorrono parte della loro vacanza in questo luogo tranquillissimo e molto piacevole, con una bella spiaggia cosparsa di scogli e un mare trasparente dalle acque calde. Qui, oltre ad alcuni negozi sulla strada statale presso la fermata dei bus a 400 metri dalla spiaggia, si trovano meno di una decina di resort alcuni dei quali veramente molto belli ed economici. C'è poi qualche ristorante, oltre a un paio di negozi turistici: per il resto la natura ha ancora il sopravvento e la spiaggia è sempre piacevolmente tranquilla. La zona, che è parco naturale protetto, si presta anche per escursioni nell'interno o alle isole Similan. Varie agenzie organizzano gite di due o tre giorni con immersioni. Il Nangthong Bay Resort, sulla spiaggia più vicina alla fermata degli autobus, ha delle sistemazioni molto interessanti. Quelle vista mare costano di più, secondo il tipo di alloggio; le altre, leggermente defilate a 100 metri dalla riva, costano molto meno e spesso sono anche più belle: deliziose casette dal tetto blu in stile tradizionale, nuove e poste in un bel giardino. Tutte sono ben arredate e molto piacevoli.
Phuket. L'isola di Phuket è la più grande e conosciuta delle mete del turismo internazionale. Per chi scrive, però, non merita tanta considerazione: le sue spiagge sono diventate una specie di Rimini locale, il turismo ha completamente corrotto ogni cosa e, tutto sommato, non è poi così bella come la sua fama lascerebbe supporre. Se avete comunque motivo di trascorrervi del tempo, la cosa migliore è di alloggiare a Phuket Town, il capoluogo dell'isola, dove troverete un buon numero di ristoranti e hotel. Da qui, utilizzando uno dei frequentissimi songthaew, si possono agevolmente visitare le spiagge almeno per farsene un'idea. Attenzione al fatto che, dopo le 17 (anche qualche minuto prima), il servizio di trasporti cessa e sarete quindi costretti a ricorrere a un taxi, molto più costoso anche rispetto agli standards thailandesi. Le spiagge, come detto, non sono nulla di speciale e risultano spesso affollate; se avete amato le altre località di mare del sud del paese, questo non è il posto che fa per voi. In città potrete alloggiare all'Imperial Hotel, un albergo di buon livello in Phuket Road che ha stanze con aria condizionata; un'alternativa più economica è data dal Thavorn Hotel, in Rasada Road a pochi metri dall'Imperial. La hall dell'albergo è molto carina, arredata con vecchi mobili e bottiglie di vino (vuote) ad abbellirne l'ingresso. Poco distante si trova il Mae Porn, un buon ristorante con molti piatti di pesce ben cucinati, a prezzi contenuti. Dalla stazione dei bus partono frequentemente mezzi diretti nelle principali città (compresa Bangkok); arrivando dall'aeroporto c'è un comodo servizio di minibus privati che porta in città o direttamente alle spiagge principali e i venditori di biglietti non mancheranno di assalirvi appena usciti dal terminal proponendovi il servizio. Una decina di voli quotidianamente collega l'isola con la capitale: il volo dura un'ora.