India parte I. Alla scoperta del Rajasthan

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Questa rubrica, che propone vacanze in paesi esteri, non vuol essere sostitutiva di una buona guida – strumento indispensabile -, ma fornisce suggerimenti, consigli e piccole notizie pratiche frutto di esperienza diretta, disegnando itinerari che toccano le località più interessanti e particolari del paese descritto. Ovviamente non c'è pretesa di essere esaustivi: considerate il tutto come il racconto di chi, con tutti i limiti del caso, c'è stato. Sono quindi graditi suggerimenti, aggiornamenti e integrazioni.

di Matteo Borghesi


In apertura un'immagine di Udaipur. Sotto, a sinistra, la cartina della regione del Rajasthan; a destra, un bufalo, normalmente usato come mezzo per trasportare oggetti.

Inizia con questo itinerario nell'affascinante Rajasthan il nostro viaggio di più puntate in India, preceduto da un'introduzione di carattere generale (vai alla pagina). In questa prima parte, iniziando dalla capitale dell'immenso subcontinente, Delhi, vi trasportiamo tra gli splendidi palazzi, i fortini e i mercati di una delle regioni più interessanti dell'intero Paese.

Delhi. Arrivando all'aeroporto, cercate di affrettarvi a raggiungere il banco di controllo passaporti: spesso vi si creano lunghe code che non sembrano tuttavia turbare la tranquillità degli impiegati. Imparerete ben presto come la burocrazia indiana superi spesso il limite del ridicolo, sia per il cambio del denaro in una banca sia nella reception di un hotel, dove scrupolosissimi impiegati saranno alle prese, e voi con loro, con voluminosi libroni pieni di caselline formulanti talvolta stravaganti richieste (nome della madre, luogo dove avete intenzione di recarvi all'indomani, eccetera). Per raggiungere il centro, che è a pochi chilometri, un servizio di bus frequente per poche rupie conduce in Connaught Place, l'ombelico della città che segna il punto d'incontro tra Old e New Delhi. Non fatevi illusioni vedendo il mezzo: quello utilizzato per il tragitto non è un tipico esempio di autobus indiano ma ne rappresenta l'apice, il meglio o quasi delle possibilità qui offerte. In alternativa, molti taxi attendono clienti fuori dal terminal: contrattate la cifra perché nessuno utilizza il tassametro e i conducenti confidano nella vostra stanchezza e inesperienza richiedendo cifre spropositate. Delhi è una città che ben si presta a un primo impatto con il paese, è infatti un misto di vecchio e nuovo, con le viuzze della parte vecchia brulicanti di vita, sporche quanto basta ma comunque ricche di quel fascino esotico che ci si aspetta da un posto come questo. La parte nuova, a sud di Connaught Place, con le grandi e ampie strade costruite dagli inglesi, i palazzi istituzionali, i giardini, il traffico contenuto, riesce a dare una visione molto ordinata e rilassata che però non appartiene a molti altri posti in tutta l'India. Nella parte vecchia, il Forte Rosso e la Jami Masjid (la grande moschea) con il vicino mercato di Chandni Chowk sono i luoghi più interessanti da visitare, anche se con ciò non si esaurisce certo tutto quello che questa grande città offre al turista: dipende dal tempo che intendete trascorrervi. Una cosa importante è non arrivare troppo tardi nel pomeriggio: la ricerca di un hotel potrebbe trasformarsi in un vero incubo visto che spesso sono completi già in tarda mattinata, nei periodi di maggiore afflusso. La zona intorno a Connaught Place e Janpath Road abbonda di buoni alloggi di medio prezzo, così come il quartiere di Paharganj – anche più economico – nei pressi della stazione ferroviaria di New Delhi nel quale c'è anche un animatissimo mercato. In casi disperati ci si può affidare a un conduttore di motorisciò, che per qualche rupia di mancia saprà certamente essere d'aiuto: non è una buona situazione in cui trovarsi il primo giorno, ma senza prenotazione non è raro possa capitare. In tutte queste zone si trova una grande abbondanza di ristoranti anche di buona levatura, adatti per iniziare l'esperienza con la cucina locale: i migliori sono comunque quelli situati nella Connaught Place, formata da vari anelli di edifici concentrici. Ricordate che i risciò a pedali non hanno possibilità di accesso alla piazza: ricorrete quindi a un motorisciò. Presso le due stazioni ferroviarie della città funziona un servizio di deposito bagagli (cloack-room); l'accettazione di zaini o valigie è subordinata al fatto che questi siano chiusi con lucchetti, anche se non sempre questa norma viene fatta rispettare. Evitate quindi la spesso lunga coda per la consegna se non ne possedete uno, anche se alla stazione vecchia il personale sembra essere meno rigido nell'applicazione di questa regola.

Jaipur. Una delle più belle del Rajasthan, la città di Jaipur è famosa per il colore rosa degli edifici del centro storico, una vasta zona racchiusa da mura entro le quali si trova la maggior parte delle attrattive oltre a un interessante mercato con le migliori merci qui prodotte, soprattutto argento e tessuti di ogni genere. La via centrale è a dir poco caotica, con un traffico di mezzi e animali veramente impressionante, un lungo fiume ininterrotto che per quasi tutta la giornata scorre rumoroso; l'inquinamento atmosferico – come del resto in tutte le città indiane – è a livelli intollerabili. Le vie laterali, con rigagnoli di fogna brulicanti di piccoli maiali irsuti e grigi, sono invece abbastanza tranquille e consigliamo un giro (meglio in risciò) per immergersi appieno nell'atmosfera di questo affascinante posto. A pochi chilometri dalla città, il Forte di Amber è una bellissima costruzione che merita una visita; frequentissimi ed affollati autobus, partendo dalla zona monumentale del centro, vi si recano in pochi minuti. Da non perdere anche il complesso del City Palace e l'Osservatorio Astronomico. Appena fuori dal Chandpol Gate, a est del centro, il Bissau Palace è un hotel con buone e varie possibilità di alloggio, che si colloca nella fascia medio alta; buonissima alternativa il Gangaur Tourist Bungalow, non lontanissimo dalla stazione degli autobus: stanze di vario livello a prezzi medio bassi. Un ristorante da provare è l'Lmb, in Johari Bazaar, molto conosciuto e apprezzato. Per gustare appieno la qualità del cibo qui proposto, provate il riso Biryani che viene servito con una sottile lamina d'argento alimentare a guarnizione del gustosissimo piatto. Le stazioni degli autobus e dei treni sono nella parte nuova della città, molto ben servita dai vari mezzi di trasporto anche per le lunghe distanze.

Kota e Bundi. Queste due piccole cittadine un po' fuori mano e quindi poco visitate, meritano attenzione per la presenza di un bel Palazzo di Città, a Kota, e per il Palazzo principesco inserito in un ambiente medievale a Bundi. Le migliori possibilità di alloggio sono a Kota, dove si può dormire al Navrang Hotel, in Station Road, abbastanza economico o, per una spesa molto meno contenuta, al Brijraj Bhawan, un tempo residenza del maharaja locale.

Ajmer. Piccola città resa particolare dalla presenza di una forte comunità islamica, ha un mercato che richiama un suk arabo pullulante di gente per tutta la giornata e moschee molto frequentate da pellegrini. Nelle vicinanze il villaggio di Pushkar ricorda la città di Varanasi, con alcuni ghats – scalinate – che scendono al lago, frequentate da molti pellegrini induisti per la presenza di vari santuari. Vi si svolge ogni anno (in novembre) un'affollatissima fiera di cammelli visitata da migliaia di persone provenienti anche da molto lontano. Il mercato è da non perdere se vi trovate in zona in quel periodo. Ad Ajmer un buon posto per trovare una stanza è il Khadim Tourist Bungalow, nei pressi del bus stand; c'è anche un ristorante accettabile a prezzi contenuti. La città è ben collegata essendo sulla linea ferroviaria che da Delhi porta a Jaipur e quindi ad Ahmedabad, nel Gujarat.

Jodhpur. Chiamata anche la città azzurra per il colore di molte vecchie case, è dominata dall'imponente mole del Forte Meheranghart, forse il più bello dei palazzi del Rajasthan, posto su di una collina che si può raggiungere ricorrendo a un risciò e da cui è poi piacevole discendere a piedi attraversando vecchi quartieri molto pittoreschi, anche se purtroppo estremamente poveri. Al Ghoomar Tourist Bungalow, in Hight Court Road, troverete delle buone stanze di vario livello, un discreto ristorante e un'agenzia di viaggi presso la quale prenotare il bus turistico (che parte da qui il mattino presto) se volete recarvi a Jaisalmer.

Jaisalmer. Questa è la città del Rajasthan che chi scrive preferisce: la sua atmosfera fuori dal tempo, le mura fortificate, i palazzi dei ricchi commercianti dalla curiosa architettura e il suo essere lontana da tutto, in mezzo al deserto del Thar, la rendono oltremodo particolare ed affascinante, una vera perla. Non rinunciate ad andarvi, ne vale assolutamente la pena. La città è tutta di tonalità giallo ocra, il colore del deserto che la circonda; all'interno delle mura, dove le auto non possono circolare, si nasconde un dedalo di viuzze popolate da vacche, cani, capre, in cui è piacevole girovagare senza meta, lasciandosi attrarre dalle scene di vita quotidiana degli abitanti e dai piccoli cortili, con lo sterco delle vacche incollato ai muri a essiccare per essere utilizzato, data l'assenza di legname, come combustibile. Fuori delle mura, non si può mancare la visita alle haveli, le ricche abitazioni dei mercanti costruite con pietra arenaria finemente lavorata, aperte al pubblico durante il giorno. Molte agenzie in città organizzano escursioni di varia durata nel deserto utilizzando cammelli, può essere un'esperienza interessante. Un po' fuori dal centro, a circa un chilometro, il Moomal Tourist Bungalow, un edificio in stile, ha delle camere con bagno decisamente dignitose. In centro, con una terrazza panoramica che guarda le vecchie mura e la piazza sottostante, il ristorante Trio è il migliore sia per la qualità del cibo che per la collocazione.

Qui sopra e in alto, a destra, tre immagini di Jaisalmer. Sotto, a sinistra, una veduta di Udaipur.

Bikaner. La città rossa, per il colore che caratterizza le sue case, ha un bel palazzo, il Junagarth Fort e un interessante mercato, come più o meno tutte nel Rajasthan. Un po' defilata rispetto agli itinerari turistici, vale la visita anche perché a Desnoke, 33 chilometri dalla città, potrete provare il brivido di una delle esperienze più emozionanti che vi possano capitare: una visita al tempio Karni Mata, popolato da migliaia di ratti; passeggiare a piedi nudi nel recinto tra un continuo andirivieni di roditori (sacri a Karni Devi, una reincarnazione di Durga) può non entusiasmare i più, anche se i topi non hanno – così si dice – mai morso nessuno. A Bikaner chi scrive ha alloggiato presso il tranquillo Dhola Maru Tourist Bungalow, in Pooran Singh Circle, migliore anche di più titolati hotel reperibili in città. In Station Road, l'Amber Restaurant offre cibo di buona cucina. Recarsi a Bikaner non è difficile, anche se la distanza dalle principali città vicine obbliga a lunghe ore di viaggio.

Udaipur. Di tutto lo Stato, a nostro parere questa è forse la città meno entusiasmante: nonostante la fama e la grandezza dei suoi palazzi (celeberrimo il City Palace affacciato sul lago), la presunta atmosfera romantica che vi si respira e l'indubbio interesse del suo bazar, c'è qualcosa che lascia perplessi; forse anche a causa dell'eccesso di aspettative che spesso chi viaggia ripone nella visita di questo luogo, tanto decantato, o forse perché ci si arriva saturi di palazzi, di forti e di mercati che si trovano ovunque nel Rajasthan. Vale comunque la visita, ma non c'è motivo di trascorrervi più di una giornata. Il Kajri Tourist Bungalow, in Ashoka Road, ha stanze di livello sufficiente ed è una buona fonte di informazioni per quanto riguarda i Tourist Bungalow di tutto lo Stato: un pannello con fotografie illustra tutte le possibilità di alloggio nelle città del Rajasthan anche se il personale, contrariamente a quanto previsto, difficilmente sarà di aiuto per la prenotazione di stanze presso gli analoghi hotel statali. Molti i ristoranti accettabili sparsi nel centro; ottimi i collegamenti, treno e autobus, anche per il vicino stato del Gujarat.

Ranakpur. In questo piccolo villaggio perso sulle montagne Aravalli, tra Udaipur e Jodhpur, si può visitare un tempio Jain tra i più belli e interessanti dell'India. Costituito da vari padiglioni collegati tra loro e sorretti da 1.444 colonne in differenti stili, è uno posto entusiasmante per la particolarità dell'architettura e per la collocazione. Attenzione, la visita è possibile solo se non si indossano indumenti di pelle o cuoio, proibiti nei templi jain. Di sera, verso le 21, si può assistere a cerimonie religiose con musiche e canti celebrate alla fioca luce di torce e candele, davvero molto suggestive. Si può dormire al Shilpi Tourist Bungalow, nei pressi del tempio, con poco comfort e poca spesa; vi funziona anche un ristorante appena accettabile ma del resto non c'è altra possibilità di scelta. Sulla strada, 300 metri sotto l'hotel, di fronte a un chiosco, si fermano i bus per le città vicine: informatevi presso la reception dell'hotel per gli orari.

Palitana. Situata nello stato del Gujarat, all'estremo ovest dell'India, la cittadina di Palitana è famosa perché nelle vicinanze, in cima a una collina, si staglia un gruppo di templi jain chiamato Shatrunjaya (le ultime foto ne mostrano due), il posto della vittoria. Vi si accede con un percorso a gradini che sale i 600 metri fino alla cima (percorribile in circa due ore di agevole cammino) fino a raggiungere gli 863 templi che compongono il bellissimo e straordinario complesso. La salita, per quanto non ardua, è abbastanza lunga e resa più pesante dal fatto che tutto il percorso è esposto al sole: portatevi acqua in abbondanza perché lungo il tracciato non se ne trova di bevibile. In città, il solito tourist bungalow, qui chiamato Hotel Sumeru Toran, offre buona possibilità di alloggio e di cibo. Da Ahmedabad, la capitale dello stato, vari autobus coprono la distanza in 4 o 5 ore.

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