Alzheimer Cafè, incontro sul tema “La Rsa come risorsa del prendersi cura dei Malati di Demenza”

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(red.) Sabato 23 febbraio, dalle 15,00 alle 17,30, presso  il Centro Diurno Integrato “Achille Papa” in via del Santellone 2, Brescia (Q.re Badia)  verrà affrontato il tema:  “La Residenza Sanitaria Assistenziale  come risorsa del prendersi cura dei Malati di Demenza”.
L’incontro è organizzato dall’Associazione Alzheimer Brescia Antonia Biosa. Ospite dell’incontro sarà il Dr. Corrado Carabellese, Geriatra, Fondazione Casa di Dio, che tratterà il tema:  “La Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA)  come risorsa del prendersi cura dei Malati di Demenza”. I sintomi che si accompagnano alla Malattia di Alzheimer dipendono da molteplici fattori: individuali, personalità, condizioni di salute e dallo stile di vita della persona. L’evoluzione clinica dei sintomi dell’AD possono essere descritti in tre fasi. Fase precoce: la persona presenta difficoltà a ricordare fatti recenti, a trovare la parola giusta, a prestare attenzione, a ricordare il nome di persone poco familiari e a riconoscerle, ad organizzare e a pianificare attività abituali.
Fase di stato: la persona appare spesso disorientata (più precocemente nel tempo che nello spazio), non è in grado di apprendere e memorizzare nuove informazioni, perde progressivamente la capacità di parlare e di comprendere il linguaggio verbale, necessita di assistenza anche nelle funzioni basilari della vita quotidiana (mangiare, vestirsi, andare in bagno, ecc.). Sono frequenti i disturbi del comportamento.
Fase terminale: la persona è gravemente compromessa anche sul piano fisico, alla disabilità cognitiva si associa quella funzionale motoria, incapace di controllare urina e feci e di alimentarsi. Non riconosce nemmeno i familiari più stretti.
Le indagini epidemiologiche riportano che la durata della Malattia di Alzheimer è di 7- 10 anni, con un minimo di due anni ed un massimo di venti.
La persona affetta da malattia di Alzheimer necessita di interventi socio-sanitari che garantiscano diagnosi, terapia e assistenza. Questo deve essere garantito sia nella fase in cui le autonomie del malato sono da recuperare o da mantenere, sia nella fase di malattia avanzata e terminale.
Sulla famiglia del malato di Alzheimer ricade la parte principale dell’impegno assistenziale e gestionale.
La rete dei servizi deve prendere in carico sia il malato che la sua famiglia, guidandoli nella ricerca e nella realizzazione delle modalità assistenziali più adeguate alla loro particolare situazione.

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