Unibs, al via tre nuovi corsi: ma servono risorse

Farmacia, Agraria ed Edilizia da settembre. Ma il rettore Tira, inaugurando l'anno accademico, ha sottolineato la carenza di fondi a livello nazionale.

(red.) Ieri, lunedì 26 novembre, è stato il giorno dell’inaugurazione del nuovo anno accademico per l’Università degli Studi di Brescia. A fare gli onori di casa nel 37° anno di attività dell’ateneo è stato il rettore, Maurizio Tira presentando il 2018-19. Al primo posto, confermate le novità su tre corsi di laurea che dal rettorato sperano di attivare già dal prossimo settembre 2019. Si tratta di Farmacia, con insegnamenti di nutraceutica, nanotecnologie e farmacovigilanza, ma anche Sistemi agricoli sostenibili e Tecnico dell’edilizia per geometri liberi professionisti che dal 2020 dovranno avere una specializzazione accademica. Ora i tre indirizzi dovranno avere il via libera dal Ministero.

Nel complesso, attualmente la Statale è formata da 15.200 studenti e un migliaio tra docenti e personale. A livello di nuovi iscritti, si parla dello 0,5% in più e aumento più imponente, del 2,1%, tra matricole che preferiscono ingegneria informatica, civile e i corsi economici. Ma l’ateneo ha in futuro diverse sfide da sostenere. Per esempio, la didattica, le misure contro l’abbandono dello studio, internazionalizzazione, sostenibilità, industria 4.0 e sanità. Il rettore ha sottolineato come a livello nazionale sia continuo il problema degli scarsi finanziamenti e che coinvolge anche Brescia. Dall’altra parte si parla di aspetti positivi con nuovi 1.000 posti da ricercatore in Italia, ma scarse possibilità di reclutamento. Per quanto riguarda Brescia, resta la “no tax area”, nessun aumento di tasse per altre fasce, oltre alle esenzioni per i diplomati a pieni voti.

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