Valtenesi, quando l’imbroglio ai danni del nonno corre sul filo

Moniga, Puegnago, Raffa, Soiano: negli ultimi tempi arrivano segnalazioni di tentate truffe. Telefona un falso avvocato o un finto maresciallo.

(red.) Nel mirino dei truffatori sono sempre loro, gli anziani, i cittadini più indifesi e spesso in balia degli imbroglioni. Dal lago di Garda e dalla Valtenesi sono arrivate alle forze dell’ordine una serie di segnalazioni:  Moniga, Puegnago, Raffa, Soiano, dove negli ultimi tempi non mancano i tentativi di truffa telefonica. Il copione però è sempre lo stesso e la recita viene preparata con cura dai delinquenti.

Un tizio telefona a casa raccontando di essere un avvocato d’ufficio oppure presentandosi come maresciallo. Racconta che un parente dell’anziano o dell’anziana (di solito un figlio o un nipote), si trova in stato di fermo in questura oppure in una caserma dei carabinieri per aver provocato un incidente.
Che cosa posso fare per aiutarlo?, chiede preoccupata la vittima alla quale nel frattempo è stato estorto con l’inganno il nome del nipote o del figlio. C’è un modo, risponde il finto avvocato, bisogna pagare la cauzione, possibilmente in contanti, ma vanno bene anche gioielli oppure oggetti d’oro. E bisogna farlo in fretta, aggiunge, perché altrimenti il parente finisce a Canton Mombello.

Naturalmente è una truffa perché in Italia non esiste la procedura della cauzione, ma molti anziani che guardano in tv troppi telefilm americani, questo non lo sanno. Qualcuno abbocca, e consegna al falso avvocato o al finto maresciallo quel poco che ha in casa. Poi i truffatori spariscono e la vittima scopre che il parente si trovava tranquillo da qualche altra parte. Spesso chi ci è cascato subisce l’imbroglio e per la vergogna non fa la denuncia.
C’è un modo semplice per sventare l’inganno: non far entrare nessuno in casa,  fare sempre domande, chiedere charimenti e alla fine prendere tempo. Appena possibile avvisare il 112.

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