L’aeroporto di Montichiari “è strategico per la regione Lombardia”

Le conclusioni di un convegno tenuto a Palazzo Pirelli e al quale hanno partecipato sette assessori della giunta Fontana. Entro il 2030 il prolungamento della pista, l'ampliamento del terminal cargo, la realizzazione di strutture di servizio.

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Milano. ‘Lo sviluppo dell’aeroporto di Brescia Montichiari nel contesto del sistema aeroportuale del nord-est’: questo l’argomento sul quale si è focalizzato il convegno che si è svolto oggi a Palazzo Pirelli e al quale sono intervenuti assessori regionali, amministratori locali e imprenditori del territorio.
Il convegno è stata l’occasione per analizzare, a 360 gradi, in termini di impatto ambientale, urbanistico, infrastrutturale e di sviluppo economico, i benefici che deriverebbero da un suo ampliamento.
“L’aeroporto di Montichiari negli ultimi anni ha segnato una crescita costante e significativa grazie alla vocazione prettamente dedicata ai cargo e al trasporto merci”, ha commentato la presidente della Commissione Territorio Claudia Carzeri. “Un settore che ha permesso a Montichiari di essere l’unico aeroporto nazionale che non ha mai smesso di lavorare anche durante la fase più acuta della pandemia. Occorre quindi unire le forze affinché possano esserci tutti i presupposti che permettano al sistema aeroportuale di crescere ulteriormente. Grazie all’impegno e al lavoro di Regione Lombardia e in particolare dell’assessore Cattaneo, abbiamo definito in primavera tutte le soluzioni più idonee in grado di rispondere nel migliore dei modi al piano di sviluppo presentato”.
In particolare, gli interventi previsti dal ‘Piano di sviluppo’ da effettuarsi entro il 2030 prevedono azioni all’interno dell’aeroporto come il prolungamento della pista; l’ampliamento del terminal cargo; la realizzazione di strutture a servizio delle attività aeroportuali come un’area per la manutenzione, hangar, un capannone ad uso magazzino, un piazzale per la manutenzione, un nuovo hangar aviazione generale e la riqualificazione dei raccordi.
Sono inoltre previsti interventi per l’accessibilità aeroportuale e azioni esterne inerenti al potenziamento infrastrutturale per l’accessibilità.

ASSESSORE FORONI – “In attuazione del Piano Territoriale Regionale – ha commentato l’assessore al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni – è stato redatto il ‘Piano Territoriale Regionale d’Area Aeroporto Montichiari’, approvato nel 2011, in accordo con tutte le istituzioni locali e nazionali. Il ‘Piano’ è stato concertato sin dalla fase di elaborazione anche con Enac e con il gestore aeroportuale, ciò ha permesso di prevedere l’attuale espansione dell’aeroporto e le aree di rischio alla navigazione aerea. Regione Lombardia, in un’ottica di collaborazione e unità d’intenti, ha elaborato il Ptra Montichiari, avvalendosi del supporto di Finlombarda Spa, per lo svolgimento di attività di analisi e di proposte progettuali connesse alla predisposizione del Piano, facendo tesoro dell’esperienza di Malpensa, per valorizzare e potenziare la vocazione dell’area, qualificata come area con maggiore potenzialità di sviluppo aeroportuale in tutto il nord Italia, come indicato anche nel piano nazionale degli aeroporti, ora in fase di revisione che conferma il ruolo strategico di Montichiari” ha concluso l’assessore Foroni.

ASSESSORE TERZI – “Montichiari – ha evidenziato l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture, Claudia Terzi – è un’infrastruttura strategica per cittadini e imprese lombarde. Non possiamo infatti sottovalutare i dati relativi al trasporto merci che confermano la crescita dell’aeroporto anche in tempi difficili come quelli appena trascorsi. La sfida del piano per Montichiari sarà quella di creare un equilibrio tra opere infrastrutturali esistenti e nuove, sia interne che esterne all’aeroporto”.

ASSESSSORE CATTANEO – “Il progetto di sviluppo dell’aeroporto di Montichiari – ha affermato l’assessore all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo – che è in questo momento soggetto a procedura di Via al Ministero della Transizione Ecologica, è risultato compatibile alle esigenze di salvaguardia del territorio e dell’ambiente. Regione Lombardia, nella valutazione positiva espressa, ha riscontrato infatti il pieno rispetto delle raccomandazioni e delle osservazioni in tema di mitigazione e compensazione ambientale, che erano state richieste ai fini dell’attuazione del Piano di Sviluppo aeroportuale”.

ASSESSORE ROLFI – “Montichiari – ha evidenziato l’assessore all’Agricoltura e Sistemi verdi, Fabio Rolfi – è il quinto per volumi trasportati in Italia. La sua vocazione è chiara: diventare un polo cargo di livello europeo, funzionale al tessuto imprenditoriale bresciano e di tutto il Nord. L’obiettivo è quello di creare in tempi certi un quadro di sviluppo interno ed esterno coerente con il territorio, che non impatti in termini urbanistici ed economici sui Comuni e che coinvolga in maniera attiva la Provincia di Brescia”.

ASSESSORE CAPARINI – “Si tratta di un’infrastruttura – ha specificato l’assessore al Bilancio e Finanze, Davide Caparini – che riveste un ruolo strategico non solo per il territorio di riferimento ma, più in generale, per il ‘lombardo-veneto’. L’ulteriore sviluppo economico di questa zona, particolarmente vocata alla produzione, e il consolidamento di ciò che già esiste, passa da un miglioramento delle performance della intermodalità mobilità delle merci”.

ASSESSORE GUIDESI – “L’aeroporto di Montichiari – ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi – è un potenziale da sviluppare. Certamente, nello scenario generale, può aggiungere competizione internazionale, maggiore occupazione. Per raggiungere obiettivi importanti, è essenziale il gioco di squadra: continuiamo a lavorare così”.

ASSESSORE MATTINZOLI: “L’auspicio – ha concluso l’assessore alla Casa, Alessandro Mattinzoli – è superare tutti gli ostacoli che fin qui non hanno consentito all’aeroporto di Montichiari di trasformarsi da eterna promessa a importantissima realtà. Per farlo decollare, completando così il sistema aeroportuale lombardo, con la sua vocazione cargo, nel rispetto della sostenibilità ambientale, è anche necessario che vengano superati i freni campanilistici, a volte autolesionisti, del territorio a favore di un interesse strategico notevolmente più ampio”.

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