Europa Verde: “Giustamente bocciata la stazione Tav del Garda”

Per gli ambientalisti la richiesta di Regione Lombardia respinta dalla Sovrintendenza implica un aumento dei costi e arriva fuori tempo massimo. E poi a cosa servirebbe una stazione a 10 chilometri dal lago?

Brescia. “Bene ha fatto la Sovrintendenza di Brescia e Verona a bocciare il progetto della maxi stazione dell’alta velocità in costruzione tra Brescia e Verona precisando di essere intenzionata a tutelare almeno l’entroterra del lago dalla cementificazione”, si legge in una nota di Europa Verde Brescia.
“Stupisce che solo adesso, dopo che è stato approvato il progetto definitivo e sono avviati i lavori da un anno”, è la tesi dei Verdi bresciani, “la regione Lombardia faccia la richiesta di realizzare la stazione Tav del Basso Garda non prevista dal tracciato che passa ad una decina di km a sud di Peschiera del Garda e di Desenzano. Il vezzo di aggiungere a valle di un progetto durato una decina d’anni e dopo l’inizio dei lavori nuove fermate non è nuovo della politica e delle amministrazioni locali. Il territorio aveva sì bisogno di una fermata sul Garda (uno dei più importanti bacini turistici d’Italia), ma questo se il tracciato dell’opera fosse stato previsto a fianco della linea storica che attraversa già oggi sia Peschiera che Desenzano e non a 10 km di distanza obbligando passeggeri e turisti ad uno scomodo trasbordo in autobus per raggiungere il Garda”.

“Tra i motivi che sconsigliano la realizzazione della stazione”, prosegue il documento degli ambientalisti, “ci sono i suoi elevati costi, oltre 100 milioni di euro da aggiungere ai 2,4 miliardi del costo dell’opera, un’altro dei tanti motivi per cui i costi dell’alta velocità italiana sono tripli rispetto a quelli delle altre reti europee. Quel che è singolare è che solo oggi l’assessore lombardo ai Trasporti si accorge che questa stazione sarebbe ‘strategica’ per il territorio. Perché raggiungere la stazione Tav del Garda per poi prendere un bus o un taxi per recarsi ancora a Peschiera o Desenzano? La proposta è fuori tempo massimo e strumentale”.

“Se l’assessore regionale Claudia Terzi e gli operatori economici avessero davvero creduto nella necessità di una stazione sul Garda”, scrivono ancora i Verdi, “dovevano sostenere il progetto alternativo avanzato da Legambiente e dai maggiori esperti del settore dei trasporti, che prevedeva il raddoppio dei binari della Brescia-Verona vicino alla attuale ferrovia, che avrebbe dato un vero servizio al turismo, fatto risparmiare oltre 30 ettari di terreni agricoli, avrebbe evitato l’attraversamento dei vigneti del Lugana, toccato il Garda (con fermata o a Desenzano o a Peschiera) e assicurato lo sviluppo e la vera interoperabilità del sistema ferroviario per pendolari, merci e Frecce Rosse”.
“Del resto la Regione, la Provincia e il Comune di Brescia”, conclude la nota, “sono gli stessi per i quali la Tav doveva agganciarsi ‘strategicamente’ all’aeroporto di Montichiari (il famoso shunt) , scalo che da poco è stato chiuso al traffico passeggeri. Un inutile, costoso e dannoso collegamento sotto il profilo ambientale che oggi si aggiungerebbe alla cattedrale nel deserto rappresentata da uno scalo semivuoto da 20 anni sostenuto con le risorse dei contribuenti”.

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