Bragaglio (Tpl Bs): “Senza risorse sarà difficile far ripartire i trasporti a gennaio”
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Con riferimento a proposte che, anche recentemente, sono state formulate per affrontare il problema del rientro a scuola in sicurezza, come Agenzia del TPL di Brescia abbiamo cercato di formulare proposte, riguardanti il trasporto pubblico, basate su una concreta esperienza definita in sede del Web Team, promosso dalla Prefettura di Brescia, già da metà aprile.
Tutto ciò che è nell’ordine di investimenti per futuri nuovi autobus, l’estensione della attività didattica alla domenica, l’utilizzazione di sedi diverse dalle scuole stesse evidenziano una mancanza di realismo e di praticità. Per non dire d’una approssimazione e d’una improvvisazione ministeriali che sembrano ignorare il contesto che renda possibile la riapertura in sicurezza delle Scuole. Trasporti inclusi, per due terzi essi afferiscono a realtà non urbane, bensì extra urbane, quindi con maggiori rigidità, lunghe percorrenze, scarsa flessibilità e costi elevati per lo scaglionamento degli orari che implicano un raddoppio delle corse.
Risorse adeguate dal Governo non sono arrivate sulla priorità riguardante l’attività ordinaria di esercizio del TPL. In quanto poi alle rilevanti risorse già traferite agli Enti locali, anche bresciani, non un euro è arrivato al TPL. Quasi che il problema non fosse immediato o non si tenesse conto della necessaria corrispondenza che deve esistere tra il numero degli studenti da trasportare e i limiti di capienza dei mezzi in servizio pubblico.
Per Brescia parliamo di circa 65 mila studenti iscritti alle superiori e più di 700 autobus mobilitati nelle fasce di punta, oltre il Metrò.
Nella recente riunione delle Agenzie del TPL con l’assessore regionale ai trasporti, Claudia Terzi, si sono registrate significative convergenze. Come Agenzia del Tpl di Brescia abbiamo ribadito, sulla base della esperienza di questi mesi, che il rientro dovesse essere ipotizzato per gennaio, mantenendo lo scaglionamento di due ingressi distanziati alle ore 8:00 e 10:00, in analogia a quanto adottato anche nel bacino confinante di Bergamo. Consapevoli che, a maggior ragione con la riduzione dall’80% al 50% della capienza ammessa sugli autobus (che è misurata sulla portata nominale indicata sulla carta di circolazione), l’ingresso unico alle ore 8 e il 100% di didattica in presenza non è assolutamente compatibile con la disponibilità di mezzi e di autisti. Neppure ricorrendo, come spesse volte si propone a sproposito, agli autobus degli operatori NCC, che possono solo utilmente integrare il servizio pubblico (per un 15% al massimo) dove occorressero potenziamenti, peraltro senza neppure considerare il tema delle risorse complessive necessarie e che il prezzo da riconoscere per gli eventuali potenziamenti è necessariamente superiore al valore del contributo pubblico (euro per bus-km) stabilito nei contratti vigenti.
L’Agenzia di Brescia sta predisponendo il Piano per la “riapertura scolastica” di gennaio da sottoporre alla Conferenza Locale del Trasporto pubblico ed al Web Team della Prefettura, dove sono presenti tutti i soggetti interessati: dall’UST, agli Enti Istituzionali, ai rappresentanti degli Utenti, alle Aziende di Trasporto e Rappresentanze sindacali.
Ma già fin d’ora è chiaro, come ribadito nel consiglio di amministrazione e ancora nella ultima Assemblea del 23 novembre scorso ai rappresentanti dei Soci: Regione Lombardia, Comune e Provincia di Brescia, che le condizioni di attuabilità per tale Piano – che necessariamente va immaginato per i mesi a venire, anche se con possibili flessibilità – richiede da parte dei tre Soci, come precondizione, la conferma delle risorse finanziarie del 2020, necessarie a sostegno dell’intero sistema: TPL urbano ed extraurbano, nonché lo stesso Metrò, come è avvenuto nell’ultimo triennio. A cui si aggiungono risorse ulteriori da quantificare tra 1,5-2 milioni di euro, per i potenziamenti necessari per attivare i cosiddetti “servizi aggiuntivi”, siano questi svolti da Aziende affidatarie del TPL o tramite sub-affidi con NCC.
L’Agenzia ha in fase di definizione in questi giorni il proprio Bilancio preventivo per il 2021 e, non avendo autonomia finanziaria e neppure la flessibilità derivante da possibili compensazioni, si ritrova in una situazione obbligata. Ovvero che, in assenza di impegni precisi per le risorse da parte dei suoi Soci, è costretta ad operare – a maggior ragione con un CdA che agisce in regime di proroga per l’emergenza Covid fino ad agosto del 2021 – tagli di servizio corrispondenti ai mancati introiti, che si traducono in quantità dell’ordine di milioni di bus-Km.
Quindi con un CdA che si ritroverebbe nella pratica impossibilità di realizzare, fin da gennaio, il Piano per la Scuola dalla Agenzia stessa elaborato per il Tavolo prefettizio e per la conferenza provinciale del TPL.
Il presidente dell’Agenzia del Tpl Brescia
Claudio Bragaglio
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