Verdi, “Perchè vietare le bici sulla Brescia-Iseo-Edolo?”

Gli ambientalisti contestano la scelta di Trenord: "qui i rider non ci sono, ma solo decine di ciclisti che sono rimasti a piedi".

(red.) Trenord dice, per ora, stop parziale alle bici. Con una nota l’azienda che si occupa del trasporto ferroviario in Lombardia ha stabilito che sui propri convogli non potranno più essere caricate biciclette, ad eccezione di quelle pieghevoli, i monopattini ed i mezzi simili non ingombranti.
La decisione, fa sapere una nota aziendale, è maturata dopo aver constatato come numerosi rider, ovvero gli addetti alla consegna a domicilio, avrebbero preso d’assalto alcuni treni, impedendo il rispetto delle norme sul distanziamento sociale. Dal momento che il personale non può verificare su tutti i convogli la presenza di massimo 5 biciclette consentita, si è preferito impedirne l’ingresso.
Trenord, però, dalla scorsa settimana ha comunicato i treni su cui è ammesso portare le bici: intanto, il disagio, è stato creato anche là dove il turismo su due ruote è assai presente, come sulla linea Brescia-Iseo-Edolo. Proprio il fine settimana scorso, centinaia di ciclisti ed appassionati pronti a raggiungere in bici il lago d’Iseo sono rimasti invece a piedi in stazione.

“Una decisione in contrasto con le politiche di integrazione ferro-bici e di sviluppo della mobilità sostenibile sostenute anche dalla Regione e da Trenord”, si legge in una nota di Verdi Europa Verde Brescia. “Solo un’azienda (Trenord) e una regione (la Lombardia) ambedue allo sbando potevano deliberare il divieto del trasporto biciclette sui treni regionali, espressamente previsto nell’allegato 9 del contratto di servizio Trenord-Regione Lombardia 2015-2020. Per Verdi-Europa Verde Brescia la decisione si pone in contrasto con le politiche di integrazione ferro-bici e di sviluppo della mobilità sostenibile adottate dal Governo, e a parole sostenute pure da Trenord e dalla Regione”.

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