Verdi, niente bici sui treni? “Trenord e Lombardia allo sbando”

"La decisione si pone in contrasto con le politiche di integrazione ferro-bici del governo".

(red.) “Solo un’azienda (Trenord) e una regione (la Lombardia) ambedue allo sbando potevano deliberare il divieto del trasporto biciclette sui treni regionali, espressamente previsto nell’allegato 9 del contratto di servizio Trenord-Regione Lombardia 2015-2020″Lo scrivono, in una nota stampa, i Verdi Europa Verde di Brescia. “La decisione si pone in contrasto con le politiche di integrazione ferro-bici e di sviluppo della mobilità sostenibile adottate dal Governo, e a parole sostenute pure da Trenord e dalla Regione. Un’azienda che, pur essendo la più regionalizzata d’Italia, fa arrivare sempre più spesso i treni in ritardo, molte volte li sopprime all’ultimo minuto, offre il comfort peggiore d’Italia con i mezzi più vecchi, e che non ha mai puntato davvero sul trasporto delle biciclette ritenute un “ingombro”, ha usato il pretesto dell’emergenza coronavirus e del distanziamento sociale per cancellare questo servizio quasi definitivamente: le carrozze dotate di spazi appositi per le bici infatti sono pochissime”.

L’altro “pretesto” utilizzato da Trenord è quello dei rider che negli ultimi giorni avrebbero riempito i treni. “Peccato che il presunto “assalto” ai convogli è avvenuto in un giorno festivo, quando i pendolari non sono in treno, e l’episodio a cui l’azienda fa riferimento è avvenuto il 13 aprile scorso: cioè il giorno di pasquetta, quando a causa del lockdown molti hanno ordinato un pasto caldo a casa – trasportato dai raider. Quel giorno il numero dei treni era inferiore al 40% del totale di un giorno feriale”.

Secondo gli ambientalisti, anziché gestire il problema, Trenord ha preferito cancellare in toto il trasporto delle bici, e per di più in tutta la regione: anche nelle zone turistiche delle valli e dei laghi che niente hanno a che fare con l’area metropolitana di Milano e dove, rispetto al periodo del lockdown, non si registrano più particolari inconvenienti e neppure la sicurezza di esercizio viene messa in discussione – come invece per giustificarsi lascia intendere Trenord. “Ritiro del provvedimento, abbonamenti agevolati per i rider e riorganizzazione del servizio biciclette a bordo: questa dovrebbe essere la risposta giusta di un’azienda attenta alle esigenze dei suoi utenti e alla sostenibilità ambientale”.

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