Tpl, «La Regione discrimina Brescia»
Del Bono e Manzoni hanno polemizzato con il Pirellone per la quantità di risorse destinate alla mobilità pubblica. Milano e Bergamo infatti ottengono di più.
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(red.) Un braccio di ferro fra le tre maggiori città lombarde: Brescia, Bergamo e Milano. In palio i finanziamenti regionali per il trasporto pubblico. A lanciare la sfida è proprio la Loggia che facendo due conti e un confronto con le altre due “sorelle” ha denunciato la disparità di trattamento ricevuta dal Pirellone. Non è la prima volta, in realtà, che l’Amministrazione segnala il problema, ma questa volta il sindaco Emilio Del Bono e l’assessore Federico Manzoni non vogliono transigere.
Il confonto nasce soprattutto dalla realizzazione di tre opere infrastrutturali importanti e simili: la linea 5 della metropolitana meneghina, il tramvia di Bergamo e il metrobus del Cidneo. Per il tpl dell’intero territorio bresciano – città e provincia – la Regione eroga 44,9 milioni: 14,2 al Comune e 30,7 al Broletto. All’avvio della metropolitana – entrata in servizio il 2 marzo 2013, ben dopol’entrata in vigore del contratto di servizio che disciplina il tpl urbano, datato 1° gennaio 2005, scaduto nel 2011 e da allora vigente in regime di proroga – la Regione ha riconosciuto non già un contributo chilometrico, bensì uno sturt up di 6 milioni.
Per quanto riguarda la metro per il triennio 2013-2015 Brescia dovrebbe ricevere 20 milioni e rotti. Un finanziamento che deriva dal conteggio chilometrico della metro, a cui si applica un coefficiente. Ed è proprio su questo coefficiente che insorge la disputa. I venti milioni sono infatti stabiliti in base alla percorrenza chilometrica programmata: se nel 2013 il metrobus doveva percorrere 1 milione di chilometri, nell’anno solare effettuerà 1 milione 659mila chilometri, per approdare nel 2015 a 1 milione 748 mila chilometri. Il totale ammonta, sul triennio, a circa 4.421.650 chilometri. Se l’entità del corrispettivo chilometrico che la Loggia deve eventualmente versare in caso di percorrenze aggiuntive oscilla tra i 10 e gli 11 euro, il contributo regionale auspicato, rapportato ai chilometri verrebbe ad essere di meno della metà: 4,5 euro al chilometro.
Al Comune di Milano per le prime tre linee la Regione riconosce 284,5 milioni di euro (più 7,7 a copertura delle agevolazioni tariffarie) a fronte diuncontratto di servizio con Atm che nel 2012 si aggirava sui 719 milioni. Lo stesso Comune meneghino all’introduzione della linea automatica M5 ( prima tratta Zara-Bignami) ha integrato il corrispettivo per Atm in misura di 35,4 milioni, destinati a lievitare con l’estensione programmata della linea di anno in anno, sino a toccare nel 2016 la somma di 96 milioni.
Il caso della tramvia di Bergamo (che va dalla città ad Albino) vede invece il Pirellone concorrere ai costi di esercizio inmisura di 3 milioni di euro totali per un rapporto chilometrico di molto inferiore alla tratta coperta dal metrobus della Leonessa.
Su ciò si concentra l’affondo politico di Manzoni: «La Regione non può pretendere di usare due pesi e due misure: in altre parole non può fare la voce grossa a Roma per esigere giustamente l’introduzione del criterio del costo standard e al contempo, a livello interno, con le Province e gli enti locali, non accogliere le istanze ».
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