Rogno (Bg), bresciano fugge dai carabinieri e si schianta: morto foto

Ieri all'alba l'incidente mortale. Matteo Simonetti ha perso la vita sul colpo. Altri suoi tre amici rimasti feriti.

(red.) All’alba di ieri, domenica 9 febbraio, si è consumata una tragedia durante un incidente stradale avvenuto sulla via Nazionale tra Darfo Boario Terme e Costa Volpino, in territorio di Rogno, in provincia di Bergamo, in cui l’automobilista ha perso la vita. E’ successo intorno alle 5 quando il conducente Matteo Simonetti, di 27 anni, vittima dello scontro e residente a Capo di Ponte, era alla guida della sua Alfa Romeo Mito insieme ad altri tre amici, tutti giovani di Sellero. Con loro – un 20enne e due 18enni – aveva appena trascorso la serata all’insegna del divertimento.

Nel momento in cui stavano rientrando a casa, l’automobilista ha notato alla distanza la presenza di un’auto dei carabinieri impegnata in un consueto posto di blocco per fermare chi si fosse messo al volante sotto l’effetto dell’alcol o delle sostanze stupefacenti. Alla vista dei militari il 27enne – che negli ultimi sei anni si era già fatto ritirare la patente due volte – ha deciso inspiegabilmente di compiere un’inversione a U. I carabinieri se ne sono accorti e sono saliti a bordo della loro auto di servizio all’inseguimento di quella vettura. Il 27enne di Capo di Ponte avrebbe eseguito una serie di manovre brusche per poi attraversare una curva ad alta velocità e sbattere contro un cordolo. Il veicolo è poi piombato contro un lampione e infine si è ribaltato più volte in strada.

I militari della compagna di Breno hanno compreso subito il dramma e allertato i soccorsi. Il 20enne e uno dei due 18enni che sedevano sui sedili posteriori hanno subito solo lievi ferite e sono stati trasportati agli ospedali di Esine e Lovere. Niente da fare, invece, per Matteo Simonetti che è morto sul colpo e, dopo essere stato estratto dalle lamiere per opera dei vigili del fuoco, la salma è stata condotta in elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Alla stessa struttura sanitaria e sempre in volo è stato condotto anche il 18enne passeggero al fianco dell’automobilista e ora in prognosi riservata per le gravissime condizioni e riportando un trauma cranico.

Matteo Simonetti, di Capo di Ponte dove viveva con la famiglia, da preparatore atletico aveva aperto lo studio “Bodytech 20 minuti” in via Turati a Brescia, in città, che raggiungeva ogni giorno proprio con la vettura incidentata. La sua salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria che potrebbe disporre l’autopsia e controllare i liquidi biologici e condizioni psicofisiche con le quali guidava. Infatti, non è chiaro per quale motivo avesse deciso di fuggire al controllo dei militari per poi schiantarsi.

All’ospedale bergamasco sono giunti anche i genitori Giuseppe e Chiara dopo essere stati allertati dai carabinieri e ora la comunità, che conosce molto bene la famiglia, è sotto shock per l’accaduto. Simonetti era iscritto alla facoltà di Scienze motorie online ed era appassionato di sport, tanto da far parte del Boxing Club Valcamonica. Lascia il padre Giuseppe che era stato impiegato, prima della pensione, in Banca di Vallecamonica e la madre Chiara operativa all’ex Asl di Breno. Lo piangono anche la sorella Silvia e la nonna.

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