Ono S. Pietro, «Iacovone è guarito»

(red.) Si sta riprendendo, almeno per quanto riguarda le sue condizioni fisiche.
Non parlano dello stato  psicologico, né tantomeno di questioni morali o legali i medici del Centro Grandi Ustionati di Padova, dove Pasquale Iacovone è ricoverato dal luglio scorso. Per loro, il padre di Ono S. Pietro che è accusato di aver ucciso entrambi i figlioletti è un paziente come un altro, e pensano solo alla sua guarigione. «Per noi è guarito – spiega al telefono Bruno Azzena, chirurgo plastico e primario della struttura – e quindi può lasciare l’ospedale. Ovviamente non dico quando questo accadrà né tanto meno dove Iacovone andrà per la riabilitazione».
Una riabilitazione che non potrà tuttavia cancellare i segni di quel terribile gesto, di cui lo stesso Iacovone porterà le tracce sul proprio corpo, martoriato al 90% da profonde bruciature. Né tantomeno si cancellerà il dolore dai cuori dei suoi compaesani, che di lui non parlano e non vogliono parlare, o da quello della sua ex moglie Enrica Patti, che più volte, prima della tragedia,  lo aveva denunciato per stalking (il giudice che seguiva il caso è stato trasferito ad altro ufficio). Tutto ciò si svolge mentre in paese la memoria di Davide e Andrea verrà presto scolpita nel nuovo oratorio che verrà intitolato proprio a loro, i due piccoli fratellini , i due  “angioletti” (come li hanno sempre definiti i vicini) di Ono S. Pietro.