Rischio sismico, 350 mila euro dal Pirellone a 52 Comuni bresciani

Contributi destinati agli enti locali per aiutare nelle esigenze finanziarie nel mettersi in regola in questo senso.

(red.) Nella giornata di ieri, mercoledì 9 settembre, la Giunta regionale lombarda ha approvato uno stanziamento di 350 mila euro da destinare a 57 Comuni che si trovano nella fascia 2 della classificazione di rischio sismico. A proporre e farsi approvare il testo è stato l’assessore al Territorio e Protezione Civile Pietro Foroni. Lo stanziamento è inteso come contributo per espletare al meglio le funzioni trasferite a questi Comuni nel 2015, e riguarda le necessità organizzative e di supporto specialistico in materia di vigilanza sismica, in particolare per le spese di progettazione di interventi in messa in sicurezza sismica e di prevenzione del dissesto idrogeologico. Le province interessate sono quelle di Brescia con 52 Comuni, e Mantova con 5.

“Anche quest’anno – ha commentato l’assessore – abbiamo voluto dare un segnale di vicinanza a quei Comuni che si devono sobbarcare per obbligo di legge tutte le pratiche che concernono la normativa antisismica. In particolare, vi sono rilevanti oneri amministrativi, organizzativi e finanziari da espletare a seconda delle caratteristiche di rischio sismico nelle quali ricadono i diversi Comuni. In questo caso abbiamo voluto venire incontro ai quasi 60 Comuni lombardi in fascia 2, ossia i più a rischio della nostra regione”. La classificazione delle zone sismiche è basata sull’intensità e sulla frequenza dei terremoti verificatesi nel passato, e sull’applicazione di speciali norme per le costruzioni nelle zone classificate sismiche.

In zona 2 sono i territori a rischio medio, dove cioè la possibilità di un sisma è probabile ma meno alta che in zona 1 (rischio alto), mentre la zona 3 raggruppa le zone dove la possibilità statistica di terremoti esiste, ma è meno probabile (rischio basso). Degli oltre 1.500 Comuni lombardi, nessuno è in fascia di rischio 1, mentre solo le province di Brescia e Mantova hanno Comuni in zona 2. I Comuni beneficiari dovranno trasmettere a Regione Lombardia la ricognizione delle esigenze finanziarie.

I Comuni bresciani interessati sono Agnosine, Barghe, Bedizzole, Borgosatollo, Botticino, Brescia, Caino, Calcinato, Calvagese della Riviera, Capovalle, Castenedolo, Desenzano del Garda, Gardone Riviera, Gargnano, Gavardo, Ghedi, Idro, Lonato del Garda, Manerba del Garda, Mazzano, Moniga del Garda, Montichiari, Muscoline, Nave, Nuvolento, Nuvolera, Odolo, Padenghe sul Garda, Paitone, Polpenazze del Garda, Pozzolengo, Preseglie, Prevalle, Provaglio Val Sabbia, Puegnago sul Garda, Rezzato, Roè Volciano, Sabbio Chiese, Salò, San Felice del Benaco, Serle, Sirmione, Soiano del Lago, Tignale, Toscolano Maderno, Tremosine sul Garda, Treviso Bresciano, Vallio Terme, Valvestino, Vestone, Villanuova sul Clisi e Vobarno. Nel mantovano sono interessati Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Monzambano, Ponti sul Mincio e Solferino.

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