L’Odeon si incendia del “furor” di Medea

Si apre con la Medea di Seneca, reinterpretata magistralmente da Maria Paiato, la stagione del Teatro stabile di Lumezzane. Un lavoro che mostra il ritratto femminile della violenza.

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(red.) L’ira e il furore. Si apre con il ritratto femminile della violenza, la stagione teatrale dell’Odeon di Lumezzane (20,45, biglietti esauriti).  La versione scelta del mito greco è quella di Seneca. La più terribile in assoluto.
A dare corpo (e rabbia) alla vendicativa Medea, Maria Paiato, pluripremiata attrice teatrale, che spesso, in passato ha calcato il prestigioso palcoscenico bresciano. Lo spettacolo diretto dal regista Pierpaolo Sepe, fresco del debutto milanese al Piccolo, vanta anche la partecipazione in scena di Max Malatesta, Giulia Galiani, Orlando Cinque e Diego Sepe.
Fuori dal palco però è con mitezza e tranquillità che Maria Paiato parla del suo personaggio. «La mia Medea rappresenta la rabbia di una donna dilaniata dall’odio di una terra che non la vuole, che la disprezza, a cui risponderà con altrettanta, tragica violenza». «Perché il teatro – dice l’attrice – ci concede la possibilità di liberarci da tutte le tossine emotive e dare sfogo anche alle passioni più violente. Una parentesi di pazzia per poi tornare alla normalità».

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