Strage, “assolvete Maurizio Tramonte”

L'avvocato Marco Agosti nell'arringa di mercoledì 8 luglio al processo "bis" alla Corte d'Appello di Milano ha cercato di smontare ogni accusa.

stragepiazzaloggia(red.) Assolvere Maurizio Tramonte per non aver commesso il fatto. L’ha chiesto il suo avvocato Marco Agosti nell’arringa di mercoledì 8 luglio alla Corte d’Assiste d’Appello di Milano per il processo “bis” sulla strage di piazza Loggia a Brescia. E ha presentato una serie di punti con i quali, secondo il legale, l’imputato non avrebbe ucciso nessuno il 28 maggio del 1974. A partire dalla confessione di Tramonte che sarebbe considerata falsa. Poi il presunto alibi rappresentato dalle veline e il fatto che Carlo Digilio avrebbe raccontato una versione diversa di quel giorno. Infine, il fatto che Delfo Zorzi e Francesco Delfino siano stati assolti nel primo processo nonostante, secondo il legale, fossero legati a Tramonte. L’avvocato durante l’udienza ha detto che “ci vorrebbe un cuore di pietra per commettere quanto è stato fatto in piazza Loggia” e ha cercato di smontare l’impianto accusatorio su Tramonte.
E’ stato anche letto il memoriale risalente al 2002 scritto da Tramonte in quattro pagine in cui dice che le uniche verità sarebbero quelle già dette al Sid quando lui era informatore. Un documento che la difesa ritiene fondamentale. Il legale ha anche definito “motivate e articolate” le sentenze di primo e secondo grado che avevano assolto l’imputato per la sua presunta innocenza, ma contesta la Cassazione che ha disposto il processo “bis”. Secondo Agosti, il metodo usato da piazza Cavour sarebbe stato “paradossale perché si basa su un processo agli indizi e si premette che sia colpevole”. Nell’udienza c’è stato spazio anche per le critiche rivolte a Carlo Digilio per le sue dichiarazioni definite” inattendibili da tutti gli organi di giustizia”. Il processo è stato aggiornato a mercoledì 15 luglio quando sarà sentita l’arringa dell’avvocato di Carlo Maria Maggi, l’altro imputato della strage.

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