Brescia, attesa la requisitoria del Pg

Dopo aver sentito gli ultimi testimoni nella rinnovazione dibattimentale, mercoledì 1 luglio il procuratore generale si pronuncerà su Tramonte e Maggi.

stragepiazzaloggia(red.) Si è conclusa martedì 30 giugno alla Corte d’Assise d’Appello di Milano la rinnovazione dibattimentale al processo “bis” sulla strage di piazza Loggia a Brescia. Tra gli ultimi testimoni sentiti dal giudice sono stati ascoltati alcuni vecchi compagni di cella di Maurizio Tramonte, imputato con Carlo Maria Maggi dell’esplosione di quarantuno anni fa. Tra questi, Michele Ongarelli che avrebbe sentito da Tramonte, presente all’udienza, di aver fatto parte dei servizi segreti e prevedendo una strage nel nord Italia prima di quel 28 maggio 1974. Ha anche detto che il compagno di detenzione gli avrebbe mostrato le carte del processo con varie fotografie. E’ stato poi sentito anche Walter Benedetti che ha parlato di come Tramonte gli abbia parlato di riunioni, della strategia della tensione riportata in un libro e dei rapporti con Maggi, Digilio e Buzzi.
Ascoltato anche Renato Bettinazzi, attualmente residente in Liguria, che ha confermato come Tramonte gli avesse detto che era in piazza Loggia il giorno della strage. Poi è stata la volta di altri due, che non sono stati in cella con l’imputato. Uno di loro ha parlato del casolare di Paese e di aver sentito dire che all’interno ci fossero delle armi. Il legale di Tramonte, Marco Agosti, si è visto respingere la richiesta di disporre una perizia sulla fotografia che ritrarrebbe l’assistito a Brescia il giorno dell’esplosione. Il processo nella giornata di mercoledì 1 luglio vedrà la requisitoria del procuratore generale Maria Grazia Omboni per poi aprire la discussione. Manlio Milani, presidente dell’Associazione Familiari Vittime della Strage di piazza Loggia, parla di “un’accusa più forte verso Maurizio Tramonte visto che molti testimoni dicono che lui fosse presente quel giorno e avesse partecipato alle riunioni come informatore dei servizi segreti”.

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