Famigliari: “Per le indagini serve più tempo”

L’associazione famigliari dei caduti chiede con un’istanza che vengano raccolte nuove informazioni sul filone investigativo seguito dalla Procura dei minori.

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(red.) Serve ancora tempo per fare luce sulla strage bresciana di piazza Loggia. L’obbiettivo è quello di continuare a raccogliere informazioni che potrebbero rivelarsi preziose, per non tralasciare niente, per non far sì che la vicenda cada nel dimenticatoio.
Aspettando l’udienza fissata in Cassazione il 20 febbraio 2014, l’associazione familiari dei caduti della stage di piazza Loggia ha presentato un’istanza per chiedere una proroga delle indagini seguendo la legge 28 settembre 1998 n. 366, per la quale sono concesse indagini più lunghe “nei casi in cui le investigazioni siano particolarmente articolate e complesse a causa della molteplicità dei fatti tra loro collegati o per l’elevato numero di persone sottoposte alle indagini o di persone offese”.
Il filone delle indagini, seguito dal procuratore Emma Avezzù, riguarda nuovi particolari forniti dalla testimonianza di Gianpaolo Stimamiglio, che nel 2010 si è rivolto alla Procura tramite il Tribunale dei Minorenni riferendo di aver raccolto da una persona, nel 1974 minorenne, la confessione della sua partecipazione alla strage.

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