“I Longobardi in Italia”, da dieci anni tra i Patrimoni dell’Unesco

L’associazione Italia Langobardorum è la struttura che gestisce il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”. Per il riconoscimento Unesco in programma appuntamenti ed eventi.

(red.) Dal 25 giugno 2011 il sito seriale I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.) è inserito tra i Patrimoni dell’umanità Unesco: un riconoscimento prestigioso per la civiltà longobarda e per il significato storico dei monumenti e dei ducati che, lungo tutta la penisola, posero la premessa di quella che si può definire la prima “nazione” italiana.
Dal loro arrivo nel nostro Paese, nel 568 d.C., alla caduta di Pavia, nel 774 d.C. per opera dei Franchi guidati da Carlo Magno, i Longobardi ebbero un ruolo fondamentale nel ricostruire il tessuto sociale di una civiltà implosa insieme all’impero romano.

L’associazione Italia Langobardorum è la struttura che gestisce il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”. È stata costituita nel 2009 e ha sede presso il Comune di Spoleto. È formata dai Comuni di Benevento, Brescia, Campello sul Clitunno, Castelseprio, Cividale del Friuli, Gornate Olona, Monte Sant’Angelo, Spoleto, dalla Fondazione Cab-Istituto di cultura Giovanni Folonari e dal ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il 25 giugno 2021 saranno trascorsi dieci anni dalla fondazione, un compleanno importante, ricco di celebrazioni ed eventi che coinvolgeranno i luoghi della penisola che ospitano le aree monumentali longobarde, da nord a sud.
Le architetture che si possono ammirare e visitare in queste località sono una testimonianza esemplare della sintesi culturale e artistica che ebbe luogo in Italia dal VI all’VIII secolo fra la tradizione romana, la spiritualità cristiana, le influenze bizantine e i valori mutuati dal mondo germanico.
Oltre a esprimere forme d’arte di una bellezza straordinaria, i luoghi segnati dalla presenza dei Longobardi documentano il ruolo determinante che questa popolazione di origine nordica ebbe nella trasmissione, al nascente mondo europeo, delle opere classiche di letteratura, tecnica, architettura, scienza, storia e diritto.

È anche nato un dossier di 68 pagine allegato al mensile Dove in edicola dal 23 aprile: un nuovo Grand Tour con un racconto speciale, che descrive la meravigliosa storia dei Longobardi in Italia e i territori custodi di questi monumenti unici e dal Friuli Venezia Giulia, passando per Lombardia, Umbria, Campania e Puglia, propone un itinerario davvero particolare.
“I dieci anni del riconoscimento Unesco sono un traguardo che merita degna attenzione e celebrazione”, sottolinea la vicesindaco e assessore alla Cultura di Brescia, Laura Castelletti, “un’occasione per far conoscere sempre più i tesori longobardi che punteggiano da nord a sud la nostra Penisola e che caratterizzano i nostri siti. Per un intero anno in ogni città e località della rete ci saranno appuntamenti ed eventi che ne metteranno in luce l’importanza storica e l’intramontabile fascino e suggestione. Un viaggio nel tempo e nei luoghi che consiglio a tutti di non perdere”.

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