Flussi, meno lavoro uguale meno stranieri

L’Istat comunica i nuovi dat migratorii. Netto calo dei permessi di soggiorno rilasciati dalle Questure (264 mila nel 2012). 6 mila nuovi documenti a Brescia.

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(red.) La crisi colpisce anche i permessi di soggiorno. Nel 2012 sono infatti calati di quasi il 30% i nuovi permessi di  rilasciati dalla Questura in Italia rispetto all’anno precedente.
Le cifre comunicate dall’Istat sfiorano i 264 mila permessi. Ma a colpire di più è la diminuzione drastica (43%) dei permessi rilasciati per lavoro: niente lavoro, niente permesso. Così anche gli immigrati si devono arrendere alla precaria situazione economica della Penisola. Il numero totale di extracomunitari raggiunge così i 3.764.236 individui ma mostra un drastico stop di ingressi. In testa ai Paesi di cittadinanza più rappresentati c’è il Marocco, seguito da Albania (497.761), Cina (304.768), Ucraina (224.588) e Filippine (158.308). Dalla stessa indagine si evince anche la tendenza degli extracomunitari a prolungare il permesso a scadenza in uno a lungo periodo: il68,2%degli immigrati entrati in Italia nel 2007 è ancora regolarmente presente.
Per quanto riguarda la nostra città, è notizia di pochi giorni fa la consegna di 6 mila nuovi permessi di soggiorno da parte della Questura di Brescia. Anche se il numero degli ingressi decresce, uno studio parallelo a quello condotto dall’Istat indica come la Lombardia sia ancora la prediletta dai flussi migratori, e all’interno della regione la provincia di Brescia quella con la più alta presenza di immigrati stabili. Resta comunque ancora il problema degli “ingressi facili” che nei giorni scorsi hanno portato all’arresto di 130 persone. In ogni caso, nonostante i recenti sbarchi sembrino dimostrare il contrario, i dati comunicati dall’Istituto nazionale di statistica e commissionati dal Viminale, lasciano trasparire una netta tendenza allo stop degli ingressi. Certo gli stranieri con permesso non sono gli unici a soggiornare sul territorio e moltissimi sono ancora i cosiddetti clandestini, ma è ovvio che se l’offerta lavorativa cala anche l’immigrazione tende ad arrestarsi.

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