Tariffe rifiuti, Brescia tra le città meno care

E' il report dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che ha analizzato i costi medi dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. "Solo" 146 euro l'anno.

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(red.) ”Tariffe fuori controllo” con ”aumenti record” che, per esempio, ”negli ultimi 5 anni” hanno visto ”raddoppiare i costi a Salerno (più 98%) e Reggio Calabria (più 96%)” e arrivare a un piu’ 87% quelli di Napoli, più 63% quelli di Bari, più 55% a Trapani, più 53% a Roma e più 51% ad Avellino.
A dirlo lo studio realizzato dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, sul servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani su tutti i capoluoghi di provincia in cui si è analizzato il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani (famiglia di tre persone con un reddito di 44.200 euro e una casa di 100 mq).
Ma il trend negativo non riguarda invece Brescia dove, secondo l’indagine annuale, la Leonessa si inserisce tra le prime tre città meno costose per la tassa sui rifiuti. Meglio del nostro capoluogo di provincia, la cui spesa media per la bolletta ammonta a 146 euro, solo Isernia (122 euro) e Matera (135). In quarta posizione, Pordenone con 153 euro. Seguono: Udine (159), Cremona (160), Viterbo (160), Ascoli Piceno (174), Como (176), Vibo Valentia e Verona (176).
La classifica della top ten delle città più care, invece, pone sul gradino più alto del podio Napoli (529 euro); poi Salerno (421 euro), Siracusa (407), Catania (396), Caserta (393), Roma (378), Agrigento (358), Venezia (346), Benevento (346), Carrara (346).
La spesa media per ogni famiglia italiana, spiega il report, è stata di 253 euro, con un aumento del 2,8% rispetto all’anno precedente (più 17,1% tra il 2007 e il 2011).
Rispetto ad un anno fa, aumenti a due cifre per otto città: Bari (+30%), Messina (+22%), Firenze (+21%), Novara (+19%), Avellino (+16%), Trapani (+15%), Milano (+14%) e Catanzaro (+10%).
Secondo il report, ”meno funziona la gestione e più si paga”. E ”in attesa della Tares, gli ultimi colpi di coda di Tarsu e Tia” segnano ”un incremento del 2,8%”.
Al meridione la bolletta dei rifiuti costa di più; in media 270 euro, seguono il centro (255 euro), e il nord (234 euro). Anche se la produzione pro-capite più elevata spetta al centro con 613 kg a testa, segue il nord 533 kg e il sud con 495 kg. La raccolta differenziata vede in testa le regioni del nord (49%), poi il centro (27%) e il sud (21%).

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