Censimento: sono 5.917 i bresciani irreperibili

Rischiano la cancellazione e la perdita del diritto di voto, ma il Comune vuole rintracciarli. In città la macchina ha funzionato, concludendo il lavoro due mesi prima.

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(p.f.) Censimento in dirittura d’arrivo. A Brescia si sono concluse con due mesi d’anticipo (il termine era previsto per fine maggio) le fasi di recupero dei questionari, e già il 27 aprile dall’Istat arriveranno i primi risultati per Comune e Provincia.
Intanto, però, si tirano le somme sulla macchina organizzativa bresciana. “Un ottimo risultato”, ha commentato l’assessore comunale Diego Ambrosi, “la partecipazione è stata altissima, il personale efficiente: il nostro team era composto da 39 unità più 46 rilevatori per censire oltre 93mila famiglie. In altre città, anche più piccole, sono state impiegate molte più persone”.
Al 5 marzo, la percentuale di questionari restituiti era del 94,1%. Contemporaneamente alla raccolta, l’Ufficio Comunale di censimento ha anche provveduto ad effettuare il confronto incrociato tra i dati del censimento e quelli dell’anagrafe: ad oggi, è stato già controllato il 99,5% dei dati. Restano, però, 5.917 bresciani irreperibili a rischio cancellazione, di cui 3.837 stranieri.

“A Brescia”, ha spiegato Ines Paccanelli, dell’Ufficio Censimento, “abbiamo comunque scelto una strategia di tutela nei confronti delle famiglie non censite, ovvero abbiamo inviato gli agenti accertatori del Centro Unico Rilevazioni Notifiche per verificare l’esatta situazione. Altrove, invece, chi non ha consegnato il questionario è stato subito cancellato dall’anagrafe, senza possibilità di riparare all’errore”.
La mancata restituzione del questionario, infatti, significa la cancellazione dall’anagrafe con relativa perdita del diritto di voto. “Una situazione delicata”, ha aggiunto il dirigente Marco Trentini, “vista l’imminenza delle amministrative”. “Spesso accade”, ha spiegato Ambrosi, “che le persone si trasferiscano altrove senza dare avvio alle pratiche di cambio residenza; per gli stranieri i casi possono essere un po’ più complicati”.
Sono in tutto 103 le cittadinanze conteggiate in città. “Un numero importante”, ha aggiunto Paccanelli, “che ha portato i nostri operatori a interagire con persone che avevano difficoltà linguistiche, che a volte non sapevano leggere neanche nella propria lingua madre. Un lavoro eseguito con grande professionalità, anche grazie al supporto delle 16 associazioni che hanno fatto rete e collaborato con noi”. In totale, il dato ufficiale parla di 192.308 persone censite, di cui 31.256 stranieri, e 88.403 famiglie. Tra le modalità di consegna, vince il web: al 5 marzo, il 41,3% aveva trasmesso il censimento tramite il sito, il 39,1% per posta, il 13,7% attraverso un centro comunale di raccolta.

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