Sonny Colbrelli operato: impiantato un defibrillatore

Il corridore bresciano era stato ricoverato nell’unità cardiologica dell’ospedale di Padova dopo l’arresto cardiaco al Giro di Catalogna il 21 marzo.

(red.) Sonny Colbrelli ha lasciato l’ospedale ed è tornato a casa dopo essere stato sottoposto a un’operazione.
Il corridore bresciano della Bahrain Victorious, che lo scorso 21 marzo ha subito un arresto cardiaco al termine della prima tappa della Volta a Catalunya, una settimana fa aveva lasciato l’ospedale di Girona, dove era stato ricoverato subito dopo il malore, per tornare in Italia, dove alla Clinica di Cardiologia dell’Università di Padova sono proseguiti gli accertamenti e le analisi per stabilire le cause di questo grave problema.
Dopo essere stato sottoposto a valutazione clinica cardiovascolare dal Professor Domenico Corrado, il 31enne ha subito in questi giorni un intervento di impianto di defibrillatore sottocutaneo, come riporta un comunicato della formazione mediorientale.

«L’atleta è stato sottoposto a un’approfondita valutazione clinica, genetica e di imaging per identificare la causa dell’aritmia che ha portato all’arresto cardiaco e la terapia più appropriata» ha spiegato il professor Corrado. «La decisione di impiantare un dispositivo salvavita è stata condivisa da Colbrelli al quale è stato impiantato un defibrillatore sottocutaneo. Il dispositivo funziona per correggere il ritmo cardiaco, se necessario, in casi estremi». Sempre la squadra ha fatto sapere che ora Colbrelli continuerà la riabilitazione a casa.
La domanda ora è se il ciclista bresciano, che ha inanellato una serie di successi nella stagione in corso, bruscamente interrotta, potrà tornare a gareggiare. Le legge italiana non permette di tornare a fare attività a livello agonistico nella situazione in cui si trova il campione europeo, come già successo al calciatore Christian Eriksen.

Lucio Mos, presidente della Società italiana di cardiologia dello sport, interrogato sulla vicenda da Repubblica ha detto che «Colbrelli non potrà tornare a correre, almeno in Italia. I protocolli italiani di fatto impediscono di tornare a praticare uno sport impegnativo dal punto di vista cardiaco con un defibrillatore. I nostri protocolli, datati 2017, in materia di defibrillatori sono estremamente severi, più che all’estero».

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