Vanessa vola e l’Italia è settima a Londra

Nella finale a squadre storico risultato della squadra femminile di ginnastica. "Le americane? Antipatiche, io tifavo Russia", ha detto la "farfalla di Orzinuovi".

(red.) ”La loro medaglia l’hanno già vinta, conquistando l’accesso in finale. Un risultato storico”.
Le parole di Igor Cassina, una leggenda negli anelli che ad Atene 2004 ha vinto l’oro, spiegano perfettamente la gioia azzurra per il settimo posto dalle ragazze della ginnastica agli Europei. Nessuna possibilità di competere con americane, russe e romene per Vanessa Ferrari e le ginnaste azzurre. Le avversarie (nell’ordine oro, argento e bronzo) sono ancora troppo forti ma non più irraggiungibili. E poi c’è la soddisfazione di esserci in finale, di aver messo un piede nell’Olimpo di una delle discipline più antiche e dure ai Giochi. ”Settime? Avrei firmato prima”, esulta Enrico Casella, uno dei tre tecnici azzurri.
E’ ancora tesa Vanessa Ferrari quando parla ai microfoni al termine della gara. ”Il boato del pubblico quando c’erano le americane, che mi sono antipatiche, ci deconcentrava. Poi avevo male ad una gamba per una ‘culata’ in allenamento. Ma va bene cosiì ”, ha detto.
La piccola bresciana di Orzinuovi, lo stesso paese di Cesare Prandelli, ct della nazionale di calcio, non ha ancora deciso nulla sul suo futuro, se continuare e per quanto tempo. Per lei una discreta finale, macchiata soltanto da una piccola incertezza nel corpo libero (i giudici l’hanno valutata 13.566). Ironia della sorte è proprio la sua specialità, nella quale ha centrato la finale individuale con il secondo punteggio del tabellone e che le potrebbe permettere di coronare con una medaglia olimpica una carriera sportiva già di tutto rispetto.
E dietro di lei c’è Carlotta Ferlitto. Ha il sorriso dell’esordiente ai Giochi e la determinazione di chi da ragazzina ha lasciato la Sicilia e la famiglia per diventare una campionessa della ginnastica. Non a caso è stata lei a rompere il ghiaccio, entrando per prima sulla pedana del corpo libero.
”E’ anche quella che si riscalda prima”, spiega coach Casella.
Carlotta, 17 anni ed un volto molto bello, è una star tra le adolescenti grazie alla partecipazione a ‘Ginnaste-Vite parallele’ su Mtv. Ma guai a pensare che la televisione la distragga. In finale alla trave ha ottenuto 14.366. E qui a Londra ha centrato la finale individuale All Around con il 16esimo posto. Un risultato che la dice lunga sulle sue potenzialità.
In finale ha ben figurato anche Erika Fasana, che con i suoi 16 anni è la più piccola dell’intera spedizione italiana a Londra 2012. La migliore delle azzurre nel corpo libero (14.233): ”Io la tensione non l’ho sentita. Fortunatamente quando gareggiavo non c’erano neanche i boati del pubblico”, ha raccontato divertita. E il suo contributo l’ha dato anche Giorgia Campana nelle parallele: un 13.900 ai Giochi serve a fare esperienza. Ha un muso lunghissimo Elisabetta Preziosa, la ‘Betta’ di Mtv. Una delle migliori al mondo nella trave ma in finale è caduta, ottenendo solo 12.833. A loro però non si può dire che si tratta di un’impresa storica: le ginnaste sono perfezioniste. Insistendo le si strappa la promessa di ”festeggiare con le amiche”. ”Ma prima”, hanno chiosato, “aspettiamo Vanessa e Carlotta che devono ancora gareggiare”.
”Il futuro della Ferrari? Il prossimo gran premio si corre a Spa, se non sbaglio. Scherzo, ma ora Vanessa va lasciata in pace: ha una finale olimpica”.
Con una battuta Enrico Casella, uno dei tecnici azzurri della nazionale femminile di ginnastica, ha glissato sul futuro di Vanessa Ferrari.
”Lei oggi risponderebbe qualsiasi cosa, perchè è il suo carattere ma poi va a finire che cambia idea”, ha detto ancora l’allenatore.”Ora deve pensare alla gara nel corpo libero. Poi dopo i Giochi se ne va un po’ in vacanza ed a settembre ne riparliamo. Si vedrà…”.
E intanto la stessa “farfalla di Orzinuovi” è alla caccia disperata di un biglietto per il suo fidanzato, così che possa assistere alla finale di specialità in cui si è qualificata.
Vanessa è quindi ricorsa ai cronisti per chiedere il ticket. Qui al Londra, ha detto la ginnasta, ”C’è mio papà e uno dei miei fratelli e per la finale dovrebbe venire il mio ‘moroso’ ma non trovo i biglietti. Anzi se sapete come fare…”. ”In realtà sono due”, ha proseguito, “C’è anche il fratello, altrimenti da solo si perde”, ha concluso scherzando.

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