Ucraina, i profughi accolti nel bresciano sono oltre 5mila

Complessivamente, sul territorio regionale, sono 34.759 persone, il 40% del totale in Italia. L'1% presenta patologie, il 2% risulta positivo al Covid.

Brescia. Sono 5.287 i profughi ucraini arrivati nel bresciano finora.
I dati sulle presenze dei cittadini in fuga dal paese in guerra sono stati diramati dalle prefetture lombarde. Complessivamente, sul territorio regionale, sono 34.759 persone, il 40% del totale in Italia.
In particolare sono 28.171 quelli intercettati dal SSR di cui 7.819 in Ats Milano, quindi 4.881 in Ats Insubria, 651 in Ats Montagna, 3.404 in Ats Brianza, 2950 in Ats Bergamo, 4.633 in Ats Brescia (cui si aggiungono i 654 di Ats Montagna), 2.253 in Ats ValPadana, 1.749 in Ats Pavia.

Dei 28.171 che hanno avuto un contatto con il sistema sanitario, 12.451, pari al 44%, sono minori. Mentre 306 (1%) hanno patologie. I tamponi erogati e registrati nel sistema regionale sono 16.359 con un tasso di positività del 2%. A tutti i profughi è erogato un tampone a volte anche al di fuori del territorio lombardo.
Le vaccinazioni somministrate ai cittadini ucraini fuggiti dal loro Paese e arrivati in Lombardia, dal primo marzo 2022 al 7 aprile, sono 4.469.
Negli ospedali lombardi, tra cui il Civile di Brescia, dove sono stati allestiti alcuni posti letto dedicati, sono presenti circa 50 bambini e 8 adulti oncoematologici e che presentano altre patologie gravi.

«L’incontro con il Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, e con il Commissario Delegato Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), il prefetto Francesca Ferrandino- ha detto il governatore lombardo Attilio Fontana- è l’occasione per fare il punto sulla situazione e confrontarci sul modello organizzativo utilizzato in Lombardia per affrontare l’emergenza connessa allo straordinario arrivo di profughi ucraini che stanno scappando dai bombardamenti per arrivare nel nostro Paese e in Lombardia».
Fontana ha ricordato come «nella nostra regione si stia lavorando d’intesa con le Prefetture, Anci, Upl e il coinvolgimento del Terzo Settore».

 

 

 

 

 

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