Alfieri della Repubblica, nell’anno della pandemia anche un bresciano

Davide Siciliano, 17 anni, ha portato i medicinali a domicilio agli anziani e aiutato i compagni nella didattica a distanza.

(red.) Nella giornata di oggi, giovedì 11 marzo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito 28 attestati d’onore da “Alfiere della Repubblica” ai giovani che nel 2020 si sono distinti per l’impegno e le azioni coraggiose e solidali e rappresentano, attraverso la loro testimonianza, il futuro e la speranza in un anno che rimarrà nella storia per i tragici eventi legati alla pandemia. Accanto ai 28 attestati d’onore – si legge nella nota del Quirinale – sono state assegnate anche tre targhe per azioni collettive, che traggono anch’esse ispirazione dai valori di altruismo e dal profondo senso di responsabilità, in questo periodo di emergenza sanitaria. Tra i ventotto Alfieri c’è anche un bresciano, Davide Siciliano di 17 anni.

“Per la generosità del suo impegno in aiuto delle persone che, nel periodo più duro del lockdown, non potevano uscire di casa. A loro si è offerto di portare la spesa e i medicinali. Per gli amici dell’oratorio e i compagni di scuola ha invece impostato e seguito i canali web utili alla didattica a distanza e al recupero scolastico dei ragazzi in difficoltà, divenendo così un punto di riferimento per tutta la comunità. Nel periodo della prima diffusione della pandemia, quando Brescia è stata duramente colpita e il lockdown era più duro – si legge nella motivazione – Davide si è dato molto da fare per aiutare chi nel suo quartiere aveva maggiori difficoltà.

Ha portato la spesa agli anziani, le medicine necessarie agli ammalati e si è fatto carico, molto spesso, di attivare gli strumenti e le tecnologie necessarie per raggiungere chi era costretto al più rigoroso isolamento. Oltre ai servizi porta a porta, Davide ha impostato e seguito i canali web per far incontrare con i loro educatori i ragazzi più bisognosi di aiuto scolastico. Al tempo stesso ha continuamente aggiornato il sito e i social dell’oratorio per tenere vivo il cammino delle centinaia di famiglie che frequentano la parrocchia e gravitano attorno a questa realtà. La sua generosità, unita alle competenze, è divenuta così un patrimonio di comunità e Davide si è trovato anche ad affrontare il parere ‘detrattore’ di alcuni suoi coetanei che hanno provato a dissuaderlo dal rendersi così disponibile nel servizio”.

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