Non Una Di Meno: “Basta con la propaganda antiabortista in città”

(red.) “Siamo arrabbiatissime! Sono apparsi numerosi cartelloni in città che paragonano la pillola abortiva RU486 a un veleno!”, inizia così un comunicato del movimento Non Una Di Meno per la convocazione di una conferenza stampa lunedì 8 febbraio alle 12,30 davanti al palazzo della Loggia a Brescia. “Chiediamo un intervento anche al comune di Brescia che qualche settimana fa aveva provveduto a far rimuovere i cartelloni contro l’aborto farmacologico del movimento cosiddetto “provita” che diffonde falsità scientifiche attaccando la libertà di scelta delle donne”.

“In un contesto di emergenza sanitaria dovuto alla sindemia”, prosegue la nota, “l’Oms ha sottolineato la sicurezza e la validità dell’aborto farmacologico, un’operazione meno invasiva dell’aborto chirurgico e che non richiede l’ospedalizzazione. Ad agosto 2021 il ministro della salute Speranza ha modificato le direttive sull’assunzione della pillola abortiva, rendendola possibile fino alla nona settimana di gravidanza senza l’obbligo di ricovero.
Come se non bastassero le bugie dei cartelloni sull’avvelenamento da Ru486, hanno iniziato a girare a Brescia e non solo, anche camion vela con immagini e messaggi criminalizzanti l’interruzione di gravidanza”.

“Questi messaggi sono inopportuni e inaccettabili! Non siamo assassine! L’aborto è un diritto garantito per legge. Ricordiamo che l’interruzione di gravidanza è legge in Italia dal 1978, riconfermata con referendum del 1981 votato dalla maggioranza delle italiane e degli italiani anche cattoliche e cattolici. Grazie a questa legge, ancora molto limitante per la presenza al suo interno dell’obiezione di coscienza, sono state salvate le vite di migliaia di donne morte in modo atroce, prima della legge, per aborto clandestino. Questa propaganda antiabortista è un attacco all’autodeterminazione delle donne. Se una donna non vuole abortire è libera di avere figli, lo stesso deve valere per chi non vuole diventare madre. Noi stiamo dalla parte della libertà di scelta per tutte”.

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