Tribunale di Brescia, un decreto storico per i figli delle coppie Lgbt

Registrazione di entrambi i componenti della coppia in qualità di genitori con attribuzione del doppio cognome.

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(red.) Il Tribunale di Brescia III sezione Civile, presidente Enrico Consolandi, ha creato un precedente “storico” per le coppie Lgbt che chiedono il riconoscimento di una maternità congiunta. Ne hanno beneficiato due coppie di donne, una residente a Mantova e una nel Bresciano, con relazione stabile di convivenza.
Le bresciane dal 2019 hanno costituito unione civile trascritta nel registro del Comune di Castel Mella. Ora hanno ottenuto il diritto di indicare la doppia maternità sull’atto di nascita della bimba partorita l’anno scorso dopo un’inseminazione artificiale, che potrà avere il doppio cognome delle genitrici.

Dopo il parto, assitita dall’avvocato Alessandra Orsini, la coppia aveva chiesto all’ufficiale di Stato Civile del comune la registrazione di entrambe in qualità di genitrici con attribuzione del doppio cognome alla figlia. La richiesta era stata respinta dal municipio perché «gli atti di stato civile non possono essere difformi da quelli che la legge espressamente prevede».
Da qui il ricorso presso il Tribunale a Brescia che ha emesso il decreto a loro favorevole: anche se potrebbe essere impugnato dal ministero dell’Interno, nel frattempo le due famiglie potranno chiedere la rettifica degli atti di nascita dei loro figli, con un importante precedente per tutte per le coppie Lgbt.

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