Scomunicato Tomislav Vlašić, ex padre spirituale di Medjugorje

La decisione dopo anni di contrasti con la Chiesa cattolica. A Ghedi l'ex francescano ha realizzato la casa santuario Fortezza dell'Immacolata.

(red.) Tomislav Vlašić, ex francescano ed ex guida spirituale dei cosiddetti Veggenti di Medjugorje, è stato scomunicato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Il decreto di scomunica contro Vlašić, famoso per essere diventato il ‘padre spirituale’ dei sei ragazzini che nel 1981 cominciarono a riferire di vedere ogni giorno la Madonna a Medjugorje, non stupisce alla luce del suo distacco sempre maggiore dalla Chiesa cattolica.

Nel 2009 Vlašić fu costretto a dimettersi dallo stato sacerdotale dopo accuse gravissime di “diffusione di dubbia dottrina, manipolazione delle coscienze, sospetto misticismo, disobbedienza verso gli ordini legittimamente costituiti e atti contro il “sextum”(cioè il sesto comandamento che impone di “non commettere adulterio”).
La decisione è stata comunicata al vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada visto che Vlašić con la sua collaboratrice Stefania Caterina ha realizzato a Ghedi, nella nostra provincia, la casa santuario Fortezza dell’Immacolata Regina degli Angeli, che è centro della Chiesa di Gesù Cristo dell’Universo, una realtà new age, convinta dell’esistenza della vita sugli altri pianeti, sulla quale erano spesso piovute in passato le critiche dell’autorità ecclesiastica.

L’ex francescano, spiega una nota della Diocesi bresciana, “ha continuato a dichiararsi religioso e sacerdote della Chiesa cattolica, simulando la celebrazione di sacramenti non validi; ha continuato a suscitare grave scandalo tra i fedeli, compiendo atti gravemente lesivi della comunione ecclesiale e dell’obbedienza all’autorità ecclesiastica”.
Con la scomunica Vlašić non può prendere parte come ministro alla celebrazione dell’eucarestia o a qualunque altra cerimonia di culto pubblico, celebrare o ricevere sacramenti. “Nel caso in cui il signor Vlašić intendesse prendere parte alla celebrazione dell’eucarestia o a qualsiasi atto di culto pubblico, deve essere allontanato o si deve interrompere l’azione liturgica, se non si opponga una grave causa”.

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